Blocco dei veicoli oggi ultimo giorno A ottobre si riparte con limiti più rigidi
A causa dell’epocale emergenza sanitaria che tutti stiamo vivendo ormai da un mese, anche a Padova si vedono pochissime auto in giro. Oggi però è anche l’ultimo giorno di limitazione del traffico veicolare, imposte dall’accordo regionale di bacino padano con l’obiettivo di ridurre al massimo lo smog e migliorare la qualità dell’aria. Da domani quindi potranno tornare a circolare anche tutti i mezzi considerati inquinati che finora erano rimasti chiusi in garage. Parliamo quindi anche di vecchie auto Euro 0 e di un totale di circa 70mila veicoli che da ottobre hanno potuto muoversi a sprazzi.
I NUMERI
Il blocco è partito dal primo ottobre e si concluderà oggi. Per sei mesi (con una pausa natalizia) quindi la circolazione di auto, moto, furgoni e camion è stata dettata dai vari livelli di allerta smog, a loro volta proclamati in base ai livelli di qualità dell’aria. Sono tre i “semafori” previsti dall’accordo: verde, arancione e rosso. Il primo è quello base e di nessuna allerta, valido quindi praticamente per tutti i sei mesi, che ha fermato tutti i mezzi fino agli Euro 3, ma solo dal lunedì al venerdì e dalle 8.30 alle 18.30. Dopo 4 giorni consecutivi di sforamenti di Pm10, attraverso i bollettini dell’Arpav regionale scatta invece il semaforo arancio. Questo stato di allerta ferma anche le auto private Euro 4 e prolunga la limitazione al weekend. Dopo 10 giorni di seguito di sforamenti si passa all’allerta rosso, che ferma anche gli Euro 4 commerciali, ma solamente dalle 8. 30 alle 12.30. Durante questi sei mesi sono stati 156 i giorni in cui il semaforo è stato verde, mentre abbiamo passato 24 giorni in allerta arancio e 3 con il rosso.
sforamenti
Da ottobre sono stati in tutto 58 i giorni di sforamenti di Pm10. Troppi, considerato che i limiti annui sono stati fissati a 35 giorni (già abbondantemente superati a marzo anche nel 2020). Chi non ha rispettato le regole ha rischiato una multa da 164 euro. Sono stati 12.190 i veicoli controllati dalla polizia locale e 195 le sanzioni fino a fine febbraio, da quando poi sono scattati i decreti ministeriali che hanno di fatto chiuso in casa buona parte della popolazione. Quindi la media è di una multa al giorno circa («I padovani rispettano le regole» commentano l’assessora all’ambiente Chiara Gallani e il comandante della polizia locale, Lorenzo Fontolan). Sono 90 le domande ammesse per ottenere un finanziamento dal Comune per cambiare il veicolo. Da ottobre 2020 il blocco diventerà più rigido: anche col semaforo verde saranno fermi gli Euro 4.
IMPIANTI TERMICI
Oltre al blocco della circolazione delle auto più inquinanti, l’accordo prevede anche alcune limitazioni d’esercizio per gli impianti termici civili e delle combustioni all’aperto. Anche in questo caso i provvedimenti sono strutturati sui tre livelli (verde, arancio e rosso), che si applicano in base alla comunicazione di Arpav in merito ai dati di concentrazione di Pm10. La temperatura non deve superare i 19 gradi nelle abitazioni, negli uffici e negli esercizi commerciali, e i 17 gradi negli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali. Vietate caldaie, stufe, caminetti alimentati a biomassa legnosa di classe 1 stella. L’eventuale stato d’allerta arancione o rosso, porta al divieto dei generatori di calore domestico anche a 2 e 3 stelle e di falò rituali, fuochi d’artificio e barbecue. Sono stati 14mila circa gli accertamenti documentali, 41 i controlli sulle temperature e 321 le ispezioni. —
luca preziusi
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