«Botte e coltellate da De Checchi» Racconto-choc di due ex inquilini

La testimonianza resa ai carabinieri da due ragazzi che avevano affittato una stanza in via Amati 3 L’immobiliarista, per ottenere il pagamento del canone, si è presentato con un «gorilla»

 

Girava con la “scorta” armata e arrivava addirittura ad alzare le mani per ottenere il pagamento del canone mensile dai suoi inquilini. Un nuovo tassello si aggiunge al mosaico della doppia vita di Aldo De Checchi, 72 anni, ex dipendente dell’Acap (ora Aps) e proprietario (con i figli) di una ventina di appartamenti in città (di cui 7 sotto sequestro), ora finito sotto inchiesta per favoreggiamento all’immigrazione clandestina e favoreggiamento alla prostituzione in concorso nell’ambito dell’indagine coordinata da squadra mobile di Padova e guardia di finanza.

C’è però un’annotazione di polizia giudiziaria fatta dai carabinieri del nucleo Radiomobile di Padova che risale a settembre del 2002. Una nota che descrive nel dettaglio ciò che è successo a G. P., 29 anni, e a H. B., 38 anni. I due avevano affittato una stanza nell’appartamento in via Amati 3 e, stando a quanto riferito ai militari, erano in ritardo di qualche giorno con il pagamento del canone mensile. Quella sera, sempre secondo i dati indicati nell’annotazione di servizio, De Checchi si presentò con un giovane rumeno di nome Costel, fuggito poco prima dell’arrivo della gazzella dell’Arma. I due giovani hanno raccontato ai carabinieri di essere stati picchiati da De Checchi e dal ragazzo che era con lui, che tra l’altro impugnava un lungo coltello da cucina. Uno dei ragazzi ha mostrato agli investigatori il profondo taglio alla mano, lo squarcio aperto sul tettuccio apribile della sua Golf Cabrio e gli ematomi al viso.

I ragazzi hanno raccontato di aver pattuito un affitto di 160 euro al mese per la stanza ma di fronte al loro ritardo De Checchi non aveva esitato ad entrare nella loro dimora facendo sparire tutti gli effetti personali. Nel momento in cui i due hanno detto all’immobiliarista di essere decisi a chiamare i carabinieri se non avesse restituito gli oggetti sottratti, è esplosa la violenza. Uno dei ragazzi è stato colpito prima con un pugno al volto, poi con la coltellata alla mano. Con sberle e pugni venne colpita anche G. P., poi giudicata guaribile con 7 giorni di prognosi in pronto soccorso in seguito alla rottura del setto nasale e dello zigomo sinistro. Dodici giorni di convalescenza per H. B. invece, anch’egli con la frattura dell’osso nasale.

I due hanno riferito poi ai militari di non voler sporgere denuncia per paura di ritorsioni, vista la brutalità dell’aggressione di cui erano rimasti vittime. In particolare se ne uscirono con una frase, anche questa contenuta nei verbali: «De Checchi affitta camere a tutti extracomunitari e quindi è spalleggiato bene».

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