Cade nel fiume per fare pipì salvato dai vigili del fuoco

NOVENTA PADOVANA
Cade nel fiume per fare pipì. Poteva costare cara a un settantacinquenne di Dolo il bisogno fisiologico che lo ha colto in piena notte sull'argine del Naviglio Brenta. La paura è stata sicuramente tanta, ma fortunatamente la disavventura è finita bene e l'uomo, portato per controlli all'ospedale di Padova, non è in pericolo di vita ma dovrà sottoporsi a profilassi.
L'episodio è accaduto venerdì. G.A., queste le iniziali dell'anziano ciclista, verso le 23 stava tornando a casa pedalando sulla sommità arginale lungo via 4 Novembre in Oltrebrenta quando si è dovuto fermare per un improvviso bisogno fisiologico. Forse per il buio, forse per aver messo un piede in fallo, l’anziano è finito nelle acque del canale navigabile del Brenta venendo trascinato dalla corrente.
Una quindicina di metri dopo, all'altezza delle chiuse, l’uomo è riuscito ad aggrapparsi a una delle briccole e ha cominciato a chiamare aiuto. Le sue urla sono state sentite da qualcuno, che ha allertato i soccorsi. Da Padova sono arrivate sul posto due squadre dei vigili del fuoco con un soccorritore acquatico che si è calato nel fiume raggiungendo il malcapitato ormai allo stremo delle forze. Non è stato facile salvarlo: nel punto dove ha operato il soccorritore acquatico, in prossimità delle opere idrauliche di livellamento del canale, ci sono insidiosi gorghi e mulinelli. Dopo averlo assicurato a sè, il pompiere lo ha portato fino a riva dove G.A. è stato assistito dal personale della squadra per il primo soccorso fino all'arrivo degli operatori del 118. Che lo hanno preso in carico è lo hanno trasferito in ospedale a Padova, dov'è stato sottoposto ad alcuni controlli per verificare il suo stato psicofisico. In Oltrebrenta, sul luogo del recupero dell’anziano, è accorsa anche una pattuglia dei carabinieri della stazione di Noventa Padovana. I militari lo hanno identificato: G.A. è risultato risiedere in passato a Noventa, paese dove ogni tanto torna la sera per frequentare i luoghi conosciuti, che gli sono cari. —
Giusy Andreoli
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