Caravaggio a scuola dai veneti
Davanti ai suoi occhi la grande pittura di Giorgione, Tiziano, Tintoretto e Lotto

Qui sopra «Caino e Abele» di Tintoretto. A destra «Riposo durante la fuga in Egitto» di Caravaggio Sotto il titolo «Ritratto di giovane» di Lorenzo Lotto
Si può riproporre il clima pittorico lombardo/veneto nel quale si è forgiato Michelangelo Merisi detto il Caravaggio? Ripercorrere l'iconografia che lo ha influenzato, all'insegna del naturalismo, della drammaticità, dell'abilità compositiva, delle forme linguistiche che ha innovato, del contrasto luce-ombra? Vittorio Sgarbi è convinto di sì se ha curato la mostra «Gli occhi di Caravaggio» al Museo Diocesano di Milano. Sessanta opere disseminate in sei sezioni, con lo scopo di ricostruirne la formazione artistica. A Milano l'autore lombardo ha la possibilità di frequentare le collezioni private ricche di capolavori veneti. A Brescia di conoscere le opere di Savoldo e di Moretto. A Bergamo i suggestivi ritratti del Moroni. Sono composizioni decisive che lo ispirano prima della sua partenza per Roma che si fa risalire al 1595-96. La prima sezione dedicata a Venezia, propone alcune opere dei grandi pittori del "secolo d'oro": Giorgione Tiziano Tintoretto Bassano e Lorenzo Lotto. Di quest'ultimo è in mostra l'intenso e realistico volto del Ritratto di giovane (1526) della Gemäldegalerie di Berlino che ha influito sulla cifra stilistica di Caravaggio. Suggestivo il tendaggio rosso che si schiude sulla destra lasciando intravedere uno scorcio marino che forse rimanda alla Laguna. Di Tintoretto si può ammirare la tela con Caino e Abele, ora alle gallerie dell'Accademia di Venezia, dipinta per la Scuola della Trinità (1550-1553). La natura esuberante e minacciosa sembra riflettere le intense emozioni che caratterizzano l'azione. Azione violenta e drammatica nel contrapporre i due corpi: in risalto di luce quello del perdente Abele, in ombra quello di Caino. Tiziano è presente con il San Giovanni Battista del 1542 anch'esso proveniente dalle gallerie dell'Accademia di Venezia. La sua figura eretta domina il taglio verticale della tela. Ed è lontana dalla consolidata rappresentazione del Santo eremita e macilento. Il modello scelto da Tiziano è un uomo giovane vigoroso che con un gesto sembra invitare il fruitore ad entrare nella scena. Di Giorgione è stato selezionato il Doppio ritratto prestato dal Museo nazionale di Palazzo Venezia. Il dipinto è impaginato sulla differenza di luminosità tra la figura in primo piano immersa in un leggero chiaroscuro e l'immagine del fondo che compensa la collocazione defilata con un'illuminazione più marcata. Nelle altre sezioni l'attenzione è rivolta alle soluzioni pittoriche degli artisti cremonesi, bresciani come Gerolamo Savoldo, bergamaschi come Gian Battista Moroni la cui ritrattistica ha influenzato la poetica di Caravaggio e milanesi con quel Simone Paterzano, suo primo maestro, i cui disegni sembrano letteralmente riprodotti nelle figure dello stesso Caravaggio. Che è il protagonista assoluto dell'ultima sezione, la sesta, dove predomina la Flagellazione di Cristo (1607-08) che da sola giustifica la visita all'intera rassegna. Nella tela pagata all'artista duecento ducati, la figura del Cristo va oltre i canoni di tutta la pittura precedente. Un tema ricorrente nell'arte del '400 e del '500. Affrontato da Tiziano Dürer Lotto. Ma in Caravaggio il tragico sfiora la brutalità con il bianco dell'incarnato del Cristo che esce dalle tenebre. Una figura atletica avvilita nell'atteggiamento umile della testa reclinata e nelle gambe tragicamente piegate, che si contrappone agli aguzzini in ombra che rendono più violenta la rappresentazione. La capacità di Caravaggio di confrontarsi con le opere del passato, scomponendone i meccanismi linguistici per recuperarli in composizioni del tutto nuove, emerge nel Riposo durante la fuga in Egitto (1595-96). L'artista inserisce l'immagine di un angelo musicante che richiama il gruppo marmoreo delle Tre Grazie, oggi conservato al Louvre, rinnovandone lo schema classico con l'inserimento del velo che ne sottolinea la struttura serpentina.
Gli occhi di Caravaggio Gli anni della formazione tra Venezia e Milano Milano Museo Diocesano 11 marzo - 3 luglio 2011 Orari: martedì - domenica ore 10 - 18
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