Caso Samira, la madre lancia un appello

«Dopo mia figlia non voglio perdere mia nipote». Sentenza d’affido e sfratto da casa. La bimba accompagnata a scuola dal vicesindaco
Stanghella (PD), 29 Dicembre 2019. Conferenza stampa mamma di Samira El Attar, scomparsa da oltre un mese. Nella foto: mamma Malika.
Stanghella (PD), 29 Dicembre 2019. Conferenza stampa mamma di Samira El Attar, scomparsa da oltre un mese. Nella foto: mamma Malika.

STANGHELLA

«Dopo aver perso mia figlia mi resta solo la nipotina, ma temo per lei, ho paura che ci separino».

Torna a parlare Malika, la mamma di Samira, la donna scomparsa ormai da 330 giorni e mai più ritrovata. La nonna, arrivata dal Marocco per occuparsi della nipotina di 5 anni rimasta senza genitori, dovrà lasciare l’abitazione di via Statale dove vive con la bambina. Inoltre attende con ansia la decisione del Tribunale per i Minori di Venezia che dovrà esprimesi sull’affidamento della piccola.

Ieri intanto è stato il primo giorno di scuola anche per la bimba, che frequenta l’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

E aveva appena accompagnato la figlioletta a scuola, quasi un anno fa, il 21 ottobre 2019, Samira El Attar marocchina di 43 anni, prima della scomparsa. Da allora non è più stata ritrovata.

Il solo indagato è il marito Mohamed Barbri, 48 anni, detenuto in carcere a Verona. È accusato di omicidio e occultamento di cadavere e da sempre si professa innocente.



Ieri mattina la figlia di Samira è stata accompagnata a scuola con un’auto dei servizi sociali, alla cui guida c’era il vice sindaco Claudio Toffanin, che si è offerto volontario per questi primi giorni. L’abitazione di via Statale è lontana dal centro e la nonna non saprebbe come accompagnare la bimba alla materna. Da giovedì lo scuolabus passerà anche a casa loro, ha fatto sapere il sindaco Sandro Moscardi durante la diretta tv di ieri su Rai Uno per “Storie Italiane”, condotto da Eleonora Daniele che più volte si è occupata del caso. «In questi primi giorni abbiamo deciso di occuparci di accompagnare la bimba a scuola» spiega il sindaco Moscardi «per darle la possibilità di ambientarsi e riprendere con serenità. Dai prossimi giorni passerà lo scuolabus comunale, di cui stiamo già riorganizzando il percorso, e insieme con la rete familiare concorderemo anche il rientro. È importante che la piccola possa stare con i coetanei e frequentare la scuola».



C’è ancora un po’di tempo, ma non molto: prossimamente nonna Malika e la nipotina dovranno lasciare la casa di via Statale, in cui hanno vissuto Samira e Mohamed. Da tempo il proprietario ha comunicato la necessità di rientrare in possesso dell’immobile per eseguire lavori di ristrutturazione ormai non più rinviabili. Non si tratta di uno sfratto perentorio ma prima o poi la casa dovrà essere lasciata libera. Il sindaco si sta muovendo anche su questo fronte: «Abbiamo già due o tre contatti per una nuova soluzione abitativa, un alloggio nella zona centrale del paese, comodo a tutti i servizi anche per chi, come la nonna, è senza auto. In questi mesi abbiamo constatato che la bambina sta bene con la nonna, dobbiamo fare in modo che possano avere un po’di stabilità».



C’è ancora incertezza sull’affidamento della bimba, come spiega l’avvocato Nicodemo Gentile: «Il 12 ottobre al Tribunale dei Minori di Venezia verrà presa in esame l’istanza con cui due zii hanno chiesto di poter prendere in affidamento la bambina, con la volontà di lasciarne la gestione quotidiana alla nonna materna. Il punto delicato è la sentenza del Tribunale, intanto la famiglia fa quadrato intorno a Malika».

«Ormai mi sono rassegnata a non rivedere più mia figlia» ha detto la nonna davanti alle telecamere di Rai 1, «ma non voglio perdere anche mia nipote, non potrei vivere senza di lei. Mi resta solamente questa bambina, non voglio che ci dividano». ––



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