Centro Giotto, nuovo look con i vigilantes di cortesia
STANGA. La rinascita del Centro commerciale Giotto deve molto al cambio di rotta post via Anelli, ma anche all’azienda Klepierre Management che da un anno e mezzo gestisce le sorti commerciali del primo centro commerciale cittadino. La nuova direzione ha tutte le intenzioni di cambiare volto al polo commerciale. Si comincia con una stretta vigilanza, dentro e fuori il centro di via Venezia. Di recente sono stati implementati due vigilanti «di cortesia» nel parcheggio: dietro le quinte svolgono una sorveglianza speciale per scongiurare gli ultimi residui di cattive presenze.
In ballo le sorti di circa 500-600 dipendenti, tra Giotto e Ipermercato e 65 negozi su 70 aperti, dei 5 sfitti uno attende conferma per inaugurare una nuova attività, un altro aspetta i tempi di un fallimento (del punto vendita Inverso) e 3 sono da «piazzare»: tutte metrature di poco inferiori ai 100 metri quadrati e al secondo piano della struttura. Giotto, nato nel 1989, è un condominio di proprietari, ognuno con la sua attività in proprio o, di recente, affittata a grandi marchi.
Si parla di numeri importanti: ogni mese entrano nel centro circa 400 mila persone, con una media che ha dei veri e propri picchi il sabato, quando i potenziali clienti toccano anche quota 20 mila ingressi. Giotto punta molto sulle sue caratteristiche uniche: è facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta perché dentro la città; è l’unico polo commerciale in Veneto a vantare una farmacia al suo interno che fa orario continuato (e quest’anno non andrà nemmeno in ferie); ha anche piccoli negozi (dal Mercante dei sogni al negozio di strumenti Bettin) che contravvengono alla filosofia della grande distribuzione che punta soprattutto su marchi noti e popolari. Giotto nell’ultimo anno ha accolto Kiko, ovvero la cosmesi delle giovanissime e Ovs.
La strategia di Klepierre e del consiglio dei negozianti verte su tre punti essenziali: sicurezza, territorio, animazione. Con il territorio una perfetta sinergia rivolta soprattutto ai bambini: a Pasqua prima e in primavera poi Giotto si è trasformato per le scuole del quartiere (in particolare la Giovanni XXIII) una sorta di ludoteca dove creare, disegnare e giocare. Sulla scia del successo degli scolari, per 4 settimane di luglio, il secondo piano si è trasformato in un vero e proprio luna park gratuito con i gonfiabili: ne hanno usufruito 1.139 bambini, per lo più famiglie del quartiere che, per la grave crisi economica, non si sono potuti permettere nemmeno un fine settimana di vacanza.
Elvira Scigliano
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