Choc in reparto per la morte del medico
Il primario in ferie rientra per la riunione urgente dello staff: riorganizzata l’Unità gravidanze a rischio seguita dalla vittima

BELLUCO..OSTETRICIA OSPEDALE CAMPOSANPIERO BELLUCO OSTETRICIA OSPEDALE CAMPOSANPIERO
CAMPOSAMPIERO. Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Camposampiero in subbuglio e personale sanitario sotto choc per l’improvvisa scomparsa del dottor Massimo Tresoldi, morto domenica alle 13 per un malore fatale mentre si apprestava a rientrare a Padova da Luvigliano dopo un giro in bicicletta sui Colli Euganei. Il medico lavorava all’ospedale “Pietro Cosma” da ben ventidue anni, oltretutto in qualità di responsabile di un servizio importantissimo e particolarmente delicato qual è quello delle gravidanze ad alto rischio. Ieri mattina il primario facente funzioni Gianfrancesco Cutugno, pur essendo in ferie, è appositamente rientraro in reparto per condividere il dolore di questa perdita con tutto lo staff e per organizzare il lavoro e gli appuntamenti che Tresoldi aveva messo in preventivo per la giornata e i giorni successivi. Circostanza certamente non facile vista la centralità della figura del medico deceduto.
Lo specialista.
Tresoldi era un ecografista dedito a questo campo e rivestiva un ruolo centrale nel percorso di una gravidanza. Una figura di riferimento anche sociale per il Camposampierese. Cutugno è andato via solo dopo aver predisposto una sostituzione urgente. Il compito di ricordare Tresoldi lo ha assunto il vice primario Riccardo Vitalini. «L’abbiamo saputo la sera stessa e siamo in contatto con la famiglia», dichiara Vitalini. «È una grande disgrazia perché, oltre che un amico e un collega, Massimo Tresoldi era una colonna dell’ospedale. Una persona importante, molto competente e quindi ci dispiace per tanti motivi, per amicizia e per la professionalità».
La tragedia di domenica.
Tresoldi è morto sotto gli occhi degli amici con i quali aveva appena completato l’escursione in bicicletta sui Colli: s’è accasciato mentre si cambiava e si apprestava a caricare la bicicletta in macchina. Non se lo aspettava nessuno: il medico era uno sportivo, oltre alle pedalata amava lo sci e il trekking. In reparto lo conoscono bene perché i suoi anni di servizio li ha passati sempre lì. «Massimo era un tipo atletico, faceva un sacco di sport. Era magro, non fumava e non beveva, faceva una vita sana», continua il vice primario. «Ma il destino non sceglie le persone in base a questi criteri, che la medicina mette giustamente in primo piano in tema di prevenzione. Ma poi, in realtà, non sono l’unica cosa». Insomma, Tresoldi era sanissimo eppure è stato colto da un attacco fatale, improvviso e imprevedibile. «Purtroppo è possibilissimo, l’infarto è così», spiega Vitalini, che ricorda il collega ribadendo soprattutto la sua grande professionalità: «Era un cardine per il nostro reparto», ripete Vitalini. «Carmelo Bene diceva che la morte è oscena perché è al di fuori del teatro della vita, non si può descrivere. Purtroppo è cosi; in questo caso, visto chi ha colpito, la morte è la cosa più oscena. La morte prende sempre impreparato chiunque, sia a chi capita sia chi sopravvive. Non c’è niente da fare. Lo rimpiangeremo sicuramente, ci tengo a dirlo». L’intero ospedale attende ora la data delle esequie per potervi partecipare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:sanità
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video