Cirrosi epatica, un nuovo trattamento
L’Azienda Ospedaliera diventa centro di riferimento veneto per l’esecuzione di un delicato intervento al fegato effettuato in pazienti che soffrono di cirrosi epatica. La procedura di Radiologia interventistica è ad opera di Marco Senzolo, gastroenterologo ed epatologo del reparto di Gastroenterologia - Trapianto multiviscerale diretto da Patrizia Burra. Finora l’intervento, chiamato Tips, veniva eseguito saltuariamente a Verona o in altri centri specializzati fuori Regione. Il trattamento viene effettuato oggi a Padova grazie al gruppo multidisciplinare di cui fanno parte anche Giulio Barbiero e Michele Battistel.
L’Istituto di Radiologia, diretto da Diego Miotto, mette a disposizione le attrezzature e il personale. «Ho acquisito le competenze per eseguire l’intervento Tips all’estero, a Londra, in un importante centro epatologico», spiega lo specialista Senzolo, «Negli ultimi mesi ho eseguito in Azienda Ospedaliera sette interventi di questo tipo, in media se ne contano due al mese». È stato verificato che il trattamento è efficace nel controllare episodi di sanguinamento acuto, stabilizzando il paziente con malattia epatica terminale. Aumenta l’aspettativa di vita dei pazienti e diminuisce del 60% i tempi di degenza in Terapia intensiva. La procedura può durare fino a tre ore. Attraverso una cannula, si accede da una vena del collo e si arriva fino al fegato. Una volta raggiunto il punto preciso, un piccolo tubo metallico viene agganciato tra le due vene più importanti che irrorano il fegato. In questo modo il sangue, che non scorre più bene all’interno dell’organo malato, riesce a defluire in maniera corretta. In Veneto sono circa 15 mila i pazienti che ogni anno vengono ricoverati per malattie al fegato. Di questi, 1.500 muoiono a causa delle complicanze della cirrosi. «Nei pazienti con cirrosi epatica possono verificarsi emorragie improvvise», aggiunge Senzolo, «questo perché l’organo ha una consistenza più dura del solito e il sangue che arriva devia in circoli collaterali. In particolare arriva all’esofago, formando delle varici che poi sanguinano». (e.f.)
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