Cittadella, l’appello dalle donne operate di tumore: «Siamo senza sede, qualcuno ci aiuti»

L’appello arriva dalle volontarie dell’associazione “Insieme per mano”, che da quasi trent’anni rappresentano un punto di riferimento prezioso per le donne operate di tumore al seno a Cittadella

Silvia Bergamin
Le volontarie dell'associazione "Insieme per mano"
Le volontarie dell'associazione "Insieme per mano"

«Chi ci può dare un aiuto? Dobbiamo lasciare liberi i locali del Centro San Giuseppe entro il 31 luglio e sospendere tutte le attività rivolte alle nostre pazienti».

L’appello arriva dalle volontarie dell’associazione “Insieme per mano”, che da quasi trent’anni rappresentano un punto di riferimento prezioso per le donne operate di tumore al seno a Cittadella. Una realtà nata nel 1996 con un obiettivo chiaro: «Aiutare le donne a riprendersi fisicamente e psicologicamente dopo un intervento così delicato. Offriamo percorsi di riabilitazione, ma anche ascolto, supporto e comprensione».

E questi percorsi non sono solo parole, ma si traducono in attività concrete che da anni si svolgono proprio nei locali del Centro San Giuseppe, in Contrà Corte Tosoni, nel quartiere di Borgo Treviso.

«Nel 2011 finalmente abbiamo trovato uno spazio che ci ha permesso di accogliere centinaia di persone», spiegano le volontarie. «Abbiamo reso quegli ambienti accoglienti e funzionali, a nostre spese. Due stanze indipendenti, un bagno comodo, una piccola palestra dove poter svolgere fisioterapia, colloqui con psicologi e nutrizionisti, corsi di pilates. Tutto quello che serve per aiutare chi affronta un percorso di guarigione difficile, spesso lungo e doloroso».

E i numeri parlano chiaro: «In questi anni abbiamo sostenuto ben 670 persone. Non solo con trattamenti specifici, ma soprattutto con il calore umano e la vicinanza di chi ha vissuto o vive le stesse difficoltà. Abbiamo visto donne ritrovare la serenità, la forza, la voglia di riprendere in mano la propria vita».

Ma ora questa lunga storia di cura e accoglienza rischia di interrompersi. Il motivo è legato alla cessione dell’edificio da parte della parrocchia dei Santi Prosdocimo e Donato al Comune di Cittadella, che destinerà l’intero complesso al nuovo Centro per l’impiego. Una decisione presa in accordo tra parrocchia e amministrazione, dopo una lunga ricerca per individuare uno spazio adeguato per il servizio che si occupa di politiche del lavoro per ben 15 Comuni.

Il Centro San Giuseppe si è rivelato perfetto: facilmente accessibile, ampio, già strutturato. Per le associazioni che attualmente occupano quegli spazi, però, non ci sono alternative immediate. «Sappiamo che i locali comunali non possono accoglierci», aggiungono le volontarie, «e comprendiamo anche le esigenze della collettività, ma non possiamo rimanere senza una sede».

A Cittadella, però, trovare un nuovo spazio non è semplice: «I costi degli affitti sono proibitivi per una realtà di volontariato come la nostra, che si sostiene solo grazie alle donazioni e all’aiuto della comunità».

Nonostante le difficoltà, lo spirito che ha animato l’associazione fin dal primo giorno non si è spento. «A malincuore abbiamo dovuto avvisare le nostre pazienti che, se non troveremo una nuova sede entro il 31 luglio, tutte le attività saranno sospese. Ma non ci arrendiamo: continueremo a cercare, continueremo a lottare, perché il nostro impegno verso chi soffre non si ferma».

«Nei prossimi giorni incontreremo le volontarie», annuncia il sindaco Luca Pierobon, «il servizio che offrono è prezioso. Non è semplice, ma stiamo ragionando per individuare una nuova sede che possa andare incontro alle esigenze dell’associazione», la chiusura. 

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