La mattanza dei gatti in colonia: «In tre mesi spariti venti mici»

Accade a Santa Croce Bigolina, a Cittadella. La denuncia a fronte del cadavere rinvenuto con fori compatibili con proiettili. Denuncia delle volontarie ai carabinieri: «Messaggi macabri, servono controlli»

Silvia Bergamin
Il cadavere del gatto rinvenuto dalle volontarie che gestiscono la colonia
Il cadavere del gatto rinvenuto dalle volontarie che gestiscono la colonia

Non si arresta la scia di sangue che sta colpendo una colonia felina di Santa Croce Bigolina, frazione di Cittadella.

A meno di un mese dal ritrovamento di due gatti morti nel giro di 24 ore, un altro micio è stato rinvenuto privo di vita.

Sul corpo, in stato di decomposizione avanzata, è stato individuato un foro sospetto, compatibile con un colpo da arma da fuoco.

È l’ennesimo capitolo di una mattanza silenziosa e brutale che ha già visto scomparire nel nulla almeno venti gatti negli ultimi tre mesi.

La colonia, censita ufficialmente dall’Usl 6, è accudita quotidianamente da volontari che, a proprie spese, forniscono cure e cibo agli animali.

Un impegno costante e amorevole che sembra però non bastare a proteggerla da chi ha deciso di trasformarla in bersaglio di violenza e crudeltà.

«Siamo sconvolti. Non possiamo più accettare che tutto questo passi sotto silenzio», denuncia con forza l’Oipa di Padova, che ha sporto denuncia ai carabinieri e lanciato un accorato appello pubblico.

Il clima attorno alla colonia è ormai quello di un giallo inquietante, dove ogni nuovo ritrovamento getta ombre più fitte.

L’area è priva di recinzioni e telecamere, completamente esposta, cosa che lascia spazio a ogni tipo di sospetto. «Chi ha fatto questo vuole mandarci un messaggio. Il corpo del gatto è stato lasciato lì, in un punto dove prima non c’era nulla.

Un messaggio macabro, un’intimidazione vile», raccontano le volontarie, visibilmente scosse.

Tuttavia l’Oipa va oltre il caso specifico e accende un faro sulla portata più ampia del fenomeno: «La crudeltà verso gli animali non è un crimine isolato. È un campanello d’allarme per tutta la comunità. Chi fa del male a un essere indifeso è potenzialmente pericoloso anche per gli esseri umani».

I dati criminologici, ricordano, parlano chiaro: esiste un legame diretto tra maltrattamento animale e altri atti di violenza, in una sorta di escalation. Da qui l’appello all’amministrazione comunale di Cittadella, affinché prenda una posizione netta e concreta. «Serve un intervento deciso. Chiediamo più controlli, telecamere, una rete di collaborazione tra forze dell’ordine e associazioni. E chiediamo che il sindaco dica chiaramente da che parte sta», tuonano i volontari.

Di fronte a un orrore che si ripete, il rischio maggiore è l’assuefazione. L’abitudine al silenzio. Ma chi ogni giorno cura quei gatti non vuole arrendersi. «Ogni vita che si spegne lascia un vuoto. E dietro ogni scomparsa c’è qualcuno che lo sta ancora aspettando», ricordano. E con una voce rotta, ma determinata, concludono: «Chi sa parli. Chi ha visto, denunci. Non resteremo fermi».

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