Clochard padovano multato a Roma: era scaduta la revisione dell’auto

Dovrà pagare 343 euro. L’associazione Agitalia lo sostiene e ha presentato ricorso al giudice contro i vigili di Roma

ROMA. Da anni vive a bordo della sua piccola auto ormai datata, una vecchia Panda unico rifugio alle intemperie, in sosta quasi perenne in un parcheggio nel quartiere San Lorenzo a Roma, a due passi dal cimitero del Verano. Lui, Roberto P., 55 anni, è un padovano senza fissa dimora che da circa sei anni si è “trasferito” nella capitale. Dove la burocrazia è inflessibile, almeno con gli ultimi: la Polizia municipale – quella finita nell’inchiesta di Roma capitale – lo ha controllato la notte del 14 dicembre.

«Patente e libretto» la domanda di rito. Regolare la prima, fuori norma la seconda per mancata revisione del veicolo. Inevitabile la sanzione amministrativa di 343,07 euro. Tutto giusto sul piano della legittimità. Ma a indignarsi è stata Agitalia, associazione di professionisti esperti in vari settori del diritto. Come? Sostenendo Roberto nel presentare un ricorso al giudice di pace per nullità del verbale che contesta la violazione e applica la sanzione di fronte alla cosiddetta “esimente dello stato di necessità”.

Nel ricorso si legge che «la violazione... pur essendo sussistente..., deve potersi ritenere scriminata in relazione al totale stato di indigenza dell’esponente (Roberto P.) che vive di elemosina “per strada” e dorme all’interno della propria vettura per ripararsi dal freddo. Il totale stato di indigenza del soggetto giustifica la mancata ottemperanza alla disciplina di revisione dei veicoli... non avendo il soggetto alcuna entrata». Spiega Andrea Pallante di Agitalia: «Un nostro associato fa volontariato in Croce Rossa è entrato in contatto con Roberto. Così siamo venuti a conoscenza della sua storia. È oggettivo che la revisione è obbligatoria e gli è stata comminata anche la multa più bassa visto che il massimo previsto è di 1500 euro. Ma la sua situazione è particolare: non ha alcun introito, se non il lavoro saltuario di bracciante, non possiede nulla se non quell’auto. Non ha nemmeno i soldi per la benzina».

Questa condizione in totale povertà è una causa di giustificazione: nessuna responsabilità per la mancata revisione. «La revisione va fatta» osserva Pallante, «ma la nostra associazione, sostenendo il ricorso di Roberto, ha voluto manifestare un segno forte per sollecitare i servizi sociali del Comune di Roma ad aiutare quanti trovano un aiuto solo nel volontariato. La multa è “legale” ma assurdamente ed eticamente ingiusta».

 

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