Clown di corsia in campo per Admo: «Servono volontari»

Hanno fatto scendere in campo l’artiglieria pesante. Niente elmetti e fucili, ma nasi rossi, scarpe rotte, sorrisi
PESCI - CLOWN DONANO IL MIDOLLO
PESCI - CLOWN DONANO IL MIDOLLO

PADOVA. Hanno fatto scendere in campo l’artiglieria pesante. Niente elmetti e fucili, ma nasi rossi, scarpe rotte, sorrisi. L’Admo, associazione donatori di midollo osseo, ha arruolato i clown dell’associazione Vip Padova per sensibilizzare quante più persone possibile alla donazione di midollo. Ieri mattina un esercito di pagliacci, gli stessi che ogni giorno calcano le corsie dell’azienda ospedaliera per regalare un sorriso ai pazienti ricoverati, si sono presentati con gli abiti di scena al Centro socio sanitario dei Colli.

Hanno tirato su la manica del camice e si sono fatti prelevare il sangue per essere tipizzati. In questo modo sono entrati a far parte della grande famiglia Admo: diventeranno potenziali donatori di midollo osseo, angeli pronti a spiccare il volo per salvare una vita. A dirigere il “traffico” c’era Loredana Drago, presidente di Admo Padova.

La sua squadra sta lavorando da settimane per la giornata di sensibilizzazione alla donazione che andrà in scena sabato prossimo. Dalle 10 alle 20 Palazzo Moroni farà da cornice a manifestazioni musicali, danze. E ovviamente ci saranno anche loro, i clown di Vip Padova. Perché Loredana Drago ha sposato il motto “l’unione fa la forza”? I volontari scendono di numero e i padovani, colpiti dalla crisi, hanno ridimensionato molto il capitolo di spesa dedicato alla solidarietà.

«Nel periodo gennaio-agosto 2012 le nuove iscrizioni erano state 329, quest’anno 107. Il dato comincia a preoccuparci», spiega Loredana Drago. Ma calano anche le entrate che derivano dalle iniziative di piazza, “colomba dell’Admo” prima su tutte. A Pasqua 2013 ne sono state vendute poco più di diecimila, contro le quattordicimila dell’anno precedente. «Attribuiamo questo calo al periodo difficile ed anche al numero insufficiente di volontari attivi.

Quelli che ci sono, sono ammirevoli per la dedizione, ma ne occorrono di più soprattutto per la divulgazione», continua la presidente dell’Admo. «Riponiamo molte speranze nella collaborazione con i clown che con il loro entusiasmo attirino l’attenzione di nuovi candidati da “arruolare”. Uno su centomila ce la fa a diventare il gemello di midollo di un malato di leucemia e noi vogliamo trovarne tanti».

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