Compera un’Ape d'occasione e di inventa la libreria itinerante

SELVAZZANO. Una piccola libreria itinerante realizzata su un motofurgone Ape Piaggio comprato d’occasione con i soldi della liquidazione. È la singolare attività che si è inventata nel novembre scorso Anna Paccagnella, una quarantenne di Selvazzano che operava come commessa per un grossista del settore libraio e che un paio d’anni fa è rimasta senza lavoro.
Con il suo “Ape Libro” carico di nuove edizioni di volumi per bambini e adulti si sposta nelle piazze dei paesi del Padovano. Gli unici due posti fissi sono il lunedì mattina sul ponte Porciglia di Padova e il venerdì mattina sul parcheggio della chiesa di Tencarola, subito dopo il ponte sul Bacchiglione. Per quanto riguarda le altre tappe, nella sua pagina Facebook “I libri di Anna” ogni mattina pubblica la località dove la si può trovare. «Non è un lavoro facile soprattutto in questo periodo freddo, però mi piace e lo faccio volentieri», esordisce Anna, «Quando sono rimasta a casa ho cercato invano lavoro per due anni interi e alla fine ho detto basta, mi devo inventare qualcosa. Anche perché ho due figli da dar da mangiare e per questo ho dovuto fare di necessità virtù. Ma ciò che mi ha maggiormente spinto a iniziare questa attività è il fatto che il lavoro ti rende dignità, anche se non vieni ripagata come vorresti».
Aldilà del gusto di farlo, è un lavoro che le dà da vivere? «Diciamo che con i libri in questo periodo non si guadagna molto. Spero che con l’andar del tempo questa mia idea di incontrare i lettori nella piazza del loro paese possa aver successo e mi ripaghi dei sacrifici che sto facendo. Per ora mi incoraggia la frase di una signora che l’altro giorno è venuta ad acquistare un volume e mi ha detto che diventerò ricca perché quello che faccio è un lavoro poetico».
Anna Paccagnella attrezza la sua libreria mobile anche in base alle richieste dei clienti. Ieri, ad esempio, sul ponte di Tencarola in occasione della Giornata della memoria, aveva un angolo dedicato alle pubblicazioni sulla Shoa.
«Da lunedì uscirò con i libri da regalare per San Valentino, una festa che riscuote interesse. La mia è un’attività diversa dalle altre ed è per questo che mi piace e ne sono entusiasta. La maggior parte dei clienti, infatti, spesso di ferma a parlare incuriosita del lavoro che faccio. Mi incoraggia perché capisce che quello che faccio non mi pesa anche se non è facile in questi giorni rimanere ore e ore al gelo ad aspettare i clienti. Se poi non vendo sono contenta lo stesso».
Quali sono i titoli che vanno per la maggiore? «I libri per bambini e ragazzi sono quelli che vendo di più».
A proposito di ragazzi lei ha due figli, come riesce a conciliare il lavoro con le esigenze della famiglia? «Quando torno mi aspetta un secondo lavoro. Quello di mamma e di donna di casa: con la crisi e l’enorme difficoltà di trovare un impiego oggi bisogna fare sacrifici. Anche se non guadagno tanto, mi ritengo fortunata perché mi sono inventata un lavoro che mi piace. Se poi la “profezia” della signora si avvererà...meglio. Intanto attrezzo il furgoncino per lunedì, tappa al ponte Porciglia a Padova».
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