Contesa l’ex biglietteria dei bus

Un’immobiliare ne rivendica la proprietà per usucapione, ma il Comune è pronto a dare battaglia
Di Francesca Segato

MONSELICE. Un edificio conteso tra il Comune e un’azienda privata. È quello dove ha sede il bar della ex stazione delle autocorriere, in largo Carpanedo, nato come biglietteria della allora Siamic negli anni Cinquanta. E che ora il Comune vuole reclamare come proprio, di fronte alle pretese avanzate da una immobiliare.

Nei giorni scorsi la giunta comunale ha deciso di promuovere un’azione giudiziaria, proprio a questo scopo, contro la Panveneta Immobiliare di Bologna. L’immobile conteso è quello che si trova al civico 4 di largo Carpanedo: l’edificio che era stato adibito, fino al 2007, a stazione delle corriere.

Lo stabile è stato costruito per effetto di una concessione stipulata nel 1957 con la Siamic: convenzione che stabiliva l’obbligo della concessionaria di costruire l’edificio, da adibire a stazione, in cambio del diritto di usufruire del servizio di stazione di autocorriere con annessi servizi e bar. Il problema nasce dal fatto che il Comune è rimasto a lungo inerme, anche quando la concessione è scaduta e poi lo stabile ha perso la vocazione di stazione delle corriere.

Palazzo Tortorini in tutti questi anni non ne ha mai rivendicato il possesso. Nel tempo, la concessione sarebbe stata ceduta alla società Panveneta Immobiliare di Bologna. Società che a sua volta l’ha affittato a un’azienda che vi ha aperto un bar. Ora però l’amministrazione comunale si è posta il problema di capire se avrebbe diritto a rientrare in possesso di questo immobile. A questo scopo ha chiesto una consulenza legale, anche perché la questione è complicata da vari aspetti. Tra questi, il fatto che al catasto l’edificio risulta intestato alla ditta che gestiva il servizio di trasporto con autocorriere. E che, ora come ora, i gestori del bar sono in possesso di un contratto di locazione stipulato con i successori della Siamic.

Secondo l’avvocato Andrea Ferrante, interpellato dall’amministrazione comunale, Palazzo Tortorini potrebbe pretendere legittimamente la restituzione dell’immobile. C’è stato anche un tentativo di soluzione bonaria, ma non è andato in porto: l’immobiliare bolognese ha informato il Comune che intende promuovere l’azione giudiziaria per ottenere l’accertamento dell’usucapione. Per cui in municipio si è decisa la contromossa, per rivendicare la proprietà dello stabile. Il Comune quindi promuoverà l’azione giudiziaria per rientrare in possesso dell’immobile.

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