Così gli KRPuomini KKKprendono in giro la KRPdonna KKKche lavora

Operaie in fabbrica sul finire dell’Ottocento
Operaie in fabbrica sul finire dell’Ottocento
Senza scomodare l'humourterapia, a volte un po' di umorismo aiuta davvero ad affrontare meglio i problemi, anche quelli di... «genere». Come racconta la grande Franca Valeri: «Ho sempre sfruttato il mio senso dell'umorismo e la mia ironia, per osservare e descrivere il mondo che mi circonda».  L'umorismo aiuta, anche quando il tema che si vuole affrontare è piuttosto impegnativo, come quello che verrà trattato nei domani e dopodomani a Camposampiero, Padova, durante il Convegno Nazionale di Studi «Donna, letteratura, mondo del lavoro», a cura di Enrico Grandesso. Un'analisi della donna nel mondo del lavoro che spazia dal diritto del lavoro, alla letteratura, dalla storia ad un intervento mass mediale realizzato da Manlio Benigni, critico musicale e cinematografico: «Donna, lavoro e humour nei mass media». Per farci una risata cominciamo con «Il Musichiere», la celebre trasmissione Rai in cui Raimondo Vianello, tra i tanti, vestiva anche i panni della mondina un po' frivola, mentre il funambolico Ugo Tognazzi, altra tipologia di «lavoratrice», gli faceva da eco con la mondana. Due stereotipi di donne lavoratrici che procuravano ilarità nel pubblico televisivo. Correva l'anno 1957.  Un anno dopo, nel 1958, una nuova trasmissione: «Un Due Tre» in cui c'è addirittura una rubrica dedicata a «La donna che lavora». Indimenticabile Ugo Tognazzi che si finge un'operaia - collaudatrice di piatti - in fabbrica. Lo sketch è emblematico: Tognazzi spiega come alle donne siano riservati lavori adeguati alla loro forza e peculiarità fisica. Così facendo, impugna una grossa pinza e con nonchalance prende a martellate i piatti che scorrono sul rullo della catena di montaggio. L'ironia è ovviamente scontata. Quello che però ci fa riflettere, sempre secondo la prospettiva maschile dell'umorismo, è come si ponesse l'accento sulle differenze di genere applicate alla sfera del lavoro. Passano gli anni, arrivano i referendum, l'aborto, il divorzio, le conquiste sociali. Siamo nel 1982, Sidney Pollack realizza Tootsie. In una scena Julie (Jessica Lange) chiede a Dorothy (Dustin Hoffman che si finge donna): «Non trovi che essere donna negli anni '80 sia complicato?» E Dustin -Dorothy risponde: «Estremamente!».  Gli anni '80 sono gli anni de «La Tv delle ragazze». Le donne si sono inserite, in molti casi eccellendo, in tutti i settori lavorativi, dalla politica alla ricerca. E trovano la loro eccellenza anche nella comicità. Come non citare tra le nostre migliori comiche Franca Valeri, appunto, ma le più giovani Sabina Guzzanti, Cinzia Leone, la Littizzetto. E l'impareggiabile Angela Finocchiaro. Che in un celeberrimo sketch dal titolo «La donna perfetta» racconta la giornata tipo della donna dell'anno: «Io mi sveglio alle 7, sì, e porto giù il cane, poi preparo la colazione per i miei bambini, sì, croissant e frittelle, mi butto nel traffico li porto a scuola verso le 8.30 alle 9 sono in ufficio, un paio di riunioni alle 12.30 scendo per un po' di jogging, alle 13 torno a casa perché mio marito detesta i panini, sì, io gli preparo un pranzo ipocalorico, alle 14.30 sono di nuovo in ufficio faccio un paio di riunioni, alle 16.30 ho il corso per manager rampanti...».  L'umorismo femminile si fa corrosivo. Un uomo ha il suo lavoro. Una donna, non solo deve riuscire bene nel suo lavoro, ma le si chiede sempre e comunque di essere anche: una buona madre, una brava donna di casa, un'amica, un'amante, un'ottima padrona di casa, una brava cuoca... Alla donna che lavora si fanno poche concessioni. Però, forse, con un po' di umorismo...

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