Debitori di 40 mila euro di spese condominiali: ora staranno al freddo

Sei inquilini di una palazzina da mesi non pagano il gas. Il giudice ha ordinato di sigillare i tubi dei termosifoni. Nel mirino anche un condominio dell’Arcella
PD 07 dicembre 2005 G.M...Tribunale..(BORDIN) tribunele di Padova -Bordin
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PADOVA. Da anni non pagano le spese per l’acqua calda e il riscaldamento, che funziona con l’impianto centralizzato, tanto che il debito complessivo ha superato i 40 mila euro. Non sono bastati inviti e solleciti a saldare quel conto in progressivo aumento. Al resto dei condòmini, che hanno sempre rispettato le scadenze di pagamento e rischiavano di vedersi stoppare la fornitura del gas da Argos Energia, non è rimasta che una strada: rivolgersi con ricorso urgente al giudice civile per ottenere un’ordinanza che autorizzi l’amministratore ad accedere alle proprietà dei sei privati “morosi”, tutti di origine nordafricana, e a disattivare le loro utenze. Come? Chiudendo la valvola del gas collegata al boiler e sigillando i tubi dei termosifoni. Il giudice Federica Sacchetto ha accolto la richiesta votata dalla maggioranza degli inquilini del condominio Serenissima in via Giovanni XXIIIº 17 a Noventa Padovana, tutelati dall’avvocata Anna Kusstatscher. Non solo. L’amministratore dell’immobile, Antonio Romano, potrà farsi scortare dalla forza pubblica il 16 dicembre prossimo, giorno in cui metterà a segno l’intervento nei sei alloggi.

Tempo di crisi. Tempo di difficoltà economiche quotidiane: non è l’unico caso di inquilini incapaci di saldare le bollette, di star al passo con il calendario delle scadenze, di tamponare il “rosso” prima che le cifre si moltiplichino a dismisura e l’inseguimento del debito diventi una corsa senza fine. «Nei confronti degli altri condòmini che hanno sempre pagato si era creata una situazione pesante, addirittura insostenibile tanto che hanno dovuto versare delle rate straordinarie per sopperire alla mancanza di fondi» spiega Sofia Dal Bello, per conto dello studio Romano, «quello che ha fatto scattare la necessità di agire in fretta era il rischio che Argos sospendesse l’erogazione del gas all’intero condominio per insolvenza. Certo non è stata una scelta fatta a cuor leggero. Non è che ci si diverte a lasciar al freddo le famiglie, ma dobbiamo tutelare pure chi rispetta le regole. Purtroppo stiamo procedendo con le stesse modalità per un altro condominio all’Arcella». «In realtà i morosi erano ben di più» rileva l’avvocato Kusstatscher, «ma chi ha provveduto a sanare il debito, non subirà alcuna sanzione, mentre i sei morosi, alcuni con un debito fra i 14 e i 15 mila euro (cinque proprietari degli alloggi), hanno sempre respinto al mittente tutte le raccomandate e non si sono nemmeno costituiti in giudizio».

Da qui la scelta del ricorso urgente per spegnere forzosamente la fornitura del gas: «Lo prevede l’articolo 63 delle disposizioni di attuazione del codice civile che riconosce all’amministratore del condominio, in sede di autotutela, la possibilità di effettuare il distacco delle utenze dei servizi comuni». I casi sono destinati a moltiplicarsi: sarà un inverno molto freddo. E chissà per quanti.

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