Decreto ingiuntivo, rischio pignoramenti Nel Padovano 4,2 miliardi di debiti

Disegno di legge della Lega, il provvedimento potrà essere emesso dagli avvocati. Ostellari: «Tuteliamo i piccoli creditori»



Sta per diventare legge il decreto ingiuntivo breve che permetterà tempi veloci per chi vanta un credito. La proposta di legge è del senatore Andrea Ostellari e l’utilità del provvedimento è presto detta, si salta un passaggio: ora chi vanta un credito verso un’altra persona, per esercitare un decreto ingiuntivo e farlo valere, si rivolge ad un avvocato che dopo aver preparato l’atto, lo sottopone ad un giudice che lo valuta. Ora sarà direttamente l’avvocato, dopo averlo preparato, a far valere il decreto. Si salta il passaggio del giudice e da 3 mesi d’attesa per avere in mano l’atto esecutivo si arriverà a 15 giorni. I creditori saranno contenti, meno i debitori.

il rischio

Confedercontribuenti lancia l’allarme, per l’associazione sono in pericolo migliaia di famiglie e aziende, padovane e Venete. Ecco perchè. «In provincia di Padova ci sono all’incirca 4 miliardi e 200 milioni di pendenze, di debiti che hanno aziende e privati. Questa è una legge fatta ad hoc per agevolare le banche e le finanziarie e le società di recupero crediti che hanno acquistato i crediti deteriorati, i cosiddetti Npl» sottolinea Alfredo Belluco, presidente di Confedercontribuenti. Se passa questa legge in 20 giorni il titolo diventa esecutivo, ci sono meno garanzie per i consumatori. La notifica può essere fatta via Pec, una persona poco avezza non ha nemmeno il tempo di opporsi che si trova la casa pignorata. Quello che noi pretendiamo è la legittima difesa del presunto debitore». Belluco azzarda che questo sia un assist agli avvocati. «Stanno creando lavoro ai 2.700 avvocati, visto che potrebbero avere almeno un incarico ciascuno». La paura di Belluco e del coordinatore provinciale Gianfranco Muzio è che «con un debito di 3 - 4 mila euro, magari una rata di un finanziamento saltata, si rischi un pignoramento».

la replica

«Sgravare gli Uffici giudiziari da quasi un milione di procedimenti, riconoscere dignità al ruolo degli avvocati e, soprattutto, tutelare i piccoli creditori dai prepotenti che se ne approfittano: a questo serve il disegno di legge sull’ingiunzione veloce, che sta impegnando la Commissione Giustizia del Senato», replica Ostellari, presidente commissione Giustizia del Senato. «Il dispositivo non riguarda né l'esecuzione, né le modalità con cui si attuano i pignoramenti. Non si applicherà agli istituti di credito. Inoltre, come già emerso a margine delle audizioni che si sono tenute in Commissione, non verrà ridotto il tempo limite per presentare opposizione. La ratio di questa norma è chiara: proteggere gli artigiani, i commercianti o quanti abbiamo fornito beni o prestazioni in favore di terzi, senza essere pagati in base a quanto pattuito. Siamo al fianco delle decine di migliaia di italiani che vengono gabbati da personaggi senza scrupoli e che, per come è strutturato l'attuale sistema di realizzazione del credito, finiscono per perdere la speranza di ottenere le piccole ma dovute quantità di denaro». Ostellari punta anche agli imprenditori che arrivano dall’estero in Italia e che «pretendono un sistema che funzioni, veloce». «La legge è in lavorazione e va giudicata alla fine, farlo adesso è prematuro, noi puntiamo a velocizzare tutti quei debiti di competenza del Giudice di Pace». Una novità prevista dalla proposta di legge è quella di poter effettuare la ricerca sui beni del debitore contestualmente al decreto di ingiunzione. A svolgerla sarebbe anche in questo caso l’avvocato e non più, come ora, l’ufficiale giudiziario. —

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