Dirigente Arpav assenteista Il pm chiede 1 anno e 8 mesi

Alla scrivania dell’ufficio, avrebbe preferito la palestra, ovviamente in orario di lavoro. Nessun dubbio sulla piena responsabilità penale dell’ingegnere Stefania Stella, 51enne di Villanova di Camposampero dirigente del servizio tecnico dell’Arpav, secondo il pubblico ministero padovano Maria D’Arpa. Pm che, ieri, al termine della sua requisitoria, ha chiesto la condanna dell’imputata a un anno e 8 mesi di carcere (con la sospensione condizionale della pena) e la multa di 1.400 euro oltre al risarcimento dei danni.
Richiesta di condanna
Danni quantificati dall’avvocato di parte civile (il penalista Giovanni Lamonica che si è costituto a tutela dell’Arpav) in 95.591 euro di risarcimento (2591 euro di danni patrimoniali pari al costo orario di lavoro non svolto e il resto di danni all’immagine). Il prossimo 30 aprile parola alla difesa (il penalista Giovanni Chiello) e poi la sentenza che sarà pronunciata dal gup Mariella Fino nella forma di un giudizio abbreviato. Giudizio che, per legge, prevede lo sconto di un terzo della pena. Il pm D’Arpa ha insistito sulle prove granitiche a sostengo dell’accusa. Come le riprese video effettuate dai carabinieri che hanno pedinato la dirigente quando usciva dall’ufficio alle 7 di mattina (ma anche più tardi) dopo aver timbrato in entrata il cartellino marcatempo (badge) prima di raggiungere a piedi la palestra Enjoy Fitness Club in via Scrovegni dal giugno all’ottobre 2017 e poi da ottobre fino al febbraio 2018 la Show Health Training Club in vicolo Cigolo, a due passi da Prato della Valle. Alle 9 (o più tardi) il rientro in ufficio, stavolta timbrando come se fosse in uscita. Qualche minuto dopo di nuovo il timbro del badge in entrata, fingendo così di essersi assentata solo un minuto prima di lasciare il lavoro alle 17. Gli investigatori hanno anche incrociato i dati che sono risultati combaciare: da un lato i tabulati relativi al badge, dall’altro gli ingressi (registrati) nelle palestre. Il pm ha rammentato la testimonianza dei titolari delle due palestre che hanno confermato le frequentazioni mattutine delle loro strutture sportive da parte della dirigente dell’Arpav.
In aula
Davanti al giudice Fino, l’ingegnere Stella ha pronunciato alcune spontanee dichiarazioni: pur ammettendo di aver timbrato il cartellino marcatempo in modo non veritiero due volte, quanto al resto ha insistito sul fatto di aver accumulato, a suo dire, un notevole monte ore di lavoro a credito. E ha concluso ammettendo che forse qualche volta potrebbe essere stata un po’ distratta.
Il suo legale ha consegnato alcuni documenti per dimostrare che l’ingegnere avrebbe lavorato più volte oltre l’orario di lavoro.
L’inchiesta
Tutto è partito da una denuncia presentata dalla dirigenza dell’Arpav.
Complessivamente sono contestate al tecnico 43 episodi con retribuzioni non dovute per 2.591 euro dal 22 giugno 2017 al 21 febbraio 2018. —
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