Disperato silenzio davanti al magistrato

BOLZANO VICENTINO. Federica Ziliotto non andrà in carcere. La donna accusata dell’omicidio della figlia Alice, avvenuto domenica scorsa a Lisiera di Bolzano Vicentino, resterà nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Bortolo, sottoposta a custodia cautelare.
Lo ha deciso ieri mattina il giudice per le indagini preliminari Matteo Mantovani dopo l’udienza di convalida dell’indagata, che si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Nel frattempo si sta cercando una struttura idonea a ospitare la madre della neonata una volta che non saranno più necessarie per lei le cure ospedaliere. Appena possibile, verrà sottoposta a una perizia psichiatrica nella forma dell’incidente probatorio, come richiesto dall’avvocato Elisabetta Cardello. Quest’ultima chiederà inoltre che la donna possa ricevere in ospedale le visite del marito Riccardo Stocco, padovano di San Martino di Lupari, e dei parenti.
Ieri, il gip Mantovani e i pubblici ministeri Hans Roderich Blattner e Claudia Brunino si sono presentati al San Bortolo attorno alle 9. Ziliotto, assista dal proprio legale, non era in grado di sostenere un interrogatorio. È sedata e passa da momenti di lucidità e ad altri in cui precipita in uno stato di assenza. I magistrati hanno pertanto lasciato l’ospedale circa mezz’ora dopo, verbalizzando l’esito dell’interrogatorio che la legge impone debba essere effettuato (o almeno tentato) in tempi brevi dopo l’arresto.
Il giudice ha quindi convalidato l’arresto della donna, che viene accusata di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela, e disposto la misura cautelare.
Tenendo conto delle condizioni dell’indagata, il gip Mantovani ha stabilito che rimanga nel reparto di Psichiatria dove viene seguita e tenuta sotto stretta sorveglianza dal personale e dai carabinieri. Il timore è che la donna possa tentare nuovamente di togliersi la vita come aveva fatto domenica sera dopo aver gettato per terra due volte la piccola Alice.
La permanenza dell’indagata in ospedale è comunque momentanea. L’avvocato Cardello e la procura sono al lavoro per individuare una struttura dove, una volta dimessa, Ziliotto possa ricevere cure e trattamenti psichiatrici adeguati e dove venga garantita la sua incolumità tenendo comunque sempre presente l’aspetto coercitivo della misura cautelare.
La scelta del giudice Mantovani è ricaduta sul reparto dove la donna di 42 anni è ricoverata in osservazione da domenica nonostante non sia ancora stato cristallizzato il suo stato mentale. A tal proposito, la difesa ha depositato la richiesta di sottoporre Ziliotto a perizia psichiatrica sia per valutare se fosse in grado di intendere e di volere al momento della tragedia sia per accertare se possa affrontare un processo.
L’esame dovrebbe essere disposto la prossima settimana. Sempre a stretto giro la donna accusata di omicidio potrebbe riabbracciare i propri cari per la prima volta dopo il raptus che l’ha spinta a mettere fine alla vita della figlia. L’avvocato Cardello, infatti, chiederà all’autorità giudiziaria che la propria assistita possa avere colloqui con il marito e altri familiari.
L’autopsia, infine, ha confermato che la morte della bimba è stata provocata dai traumi subiti nelle cadute contro il pavimento. La procura ha quindi dato il nulla osta alla celebrazione del funerale della piccola Alice.
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