Don Renzo attacca la Festa del maiale che oscura il patrono

MONTAGNANA. Il sacro e il profano. La festa del maiale accanto a quella di Sant’Antonio Abate o del “porzeleto”. Una manifestazione sponsorizzata dal Comune contro una parrocchiale. Per l'arciprete di Montagnana, monsignor Renzo Zecchin ce n’è abbastanza per dichiararsi pubblicamente sconfortati e per accusare l’amministrazione Borghesan di “mancanza di dignità”, scatenando un applauso di approvazione tra i fedeli presenti alla messa nella chiesetta intitolata al santo. Il caso finisce su facebook dove un post dell’ex assessore Nicola Correzzola accende il dibattito e le polemiche. Correzzola prende posizione a favore di don Renzo e lo ringrazia «per aver dato voce dal pulpito ai tanti montagnanesi che credono ancora nelle tradizioni, nella solidarietà e nel vero valore del volontariato». Il dibattito si si infiamma e non solo a proposito del (presunto) mancato rispetto della tradizione, ma anche dal punto di vista religioso. Gian Dall'Aglio, attuale presidente del comitato Sant’Antonio, si schiera decisamente dalla parte degli offesi. E riferendosi alla festa in piazza Vittorio Emanuele II° - quella sponsorizzata dal Comune - scrive che «Sant’Antonio se ne ricorderà» e che «comunque ci vuol altro per oscurare la sagra». Anche Paola Baccaro e Roberto Volpato di Borgo Frassine contestano la sovrapposizione: «Anche da noi è una festa parrocchiale, ma viene fatta in giorni diversi per rispetto alla festa tradizionale e senza pubblicità esterna». Poi c’è qualcuno che prende le difese dell'amministrazione comunale. Come Elisa Zonato che sottolinea il fatto che nella festa di piazza «tutto è organizzato dai volontari dell'associazione 24 Torri» e che «il Comune ha concesso solo l'autorizzazione». Le rispondono contestando l’associazione («È una novità nel panorama delle associazioni del paese?») e poi lo stesso Correzzola precisa che l’associazione in questione «per realizzare la manifestazione del maiale, oltre all'autorizzazione da parte del Comune ha ricevuto un contributo di 800 euro». L’amministrazione, attaccata e contestata, sceglie invece la linea del silenzio. Il sindaco Loredana Borghesan sa che don Renzo in chiesa ha criticato la festa («Me l’hanno riferito») ma per ora preferisce non commentare. In paese invece se ne parla, e tanto. Mentre la festa incriminata si conclude oggi. (ro.mor.)
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