Durante la messa il prete annuncia che se ne va

BORGORICCO. Un fulmine a ciel sereno ha scosso ieri la parrocchia di Sant’Eufemia. Don Adriano Sabadin Bottaro (nella foto), il parroco, durante la messa domenicale ha annunciato che in settimana andrà via. «Questa è l’ultima messa che celebro», ha detto scandendo le parole perché tutti comprendessero. La dichiarazione ha lasciato basiti i fedeli, in chiesa si è subito levato un intenso brusìo. E dopo la messa in paese si è scatenato il putiferio.
Molti sono corsi in canonica a chiedere spiegazioni, ma don Adriano ha detto solo che farà “il jolly”. Irritato il vice sindaco Giuseppe Cagnin, pronto a raccogliere firme contro il trasferimento: oggi chiamerà la curia per avere un appuntamento. «Vogliamo sapere il perché di questa decisione, giunta senza preavviso in momento in cui la curia è in attesa del nuovo vescovo», dichiara Cagnin. «Vogliamo sapre cosa è successo, coinvolgerò anche il sindaco». Cagnin punta il dito contro un gruppo di parrochiani che in passato aveva avuto divergenze con don Adriano. «Non vorrei che qualcuno avesse fatto pressione perché venisse allontanato», afferma il vice sindaco, «in ogni caso i parrocchiani vanno informati dei trasferimenti di sacerdoti, non si sposta un parroco da un giorno all’altro».
Cagnin si riferisce con tutta evidenza a fatti del settembre 2013, quando si dimisero 8 componenti del comitato di gestione del centro parrocchiale e degli impianti sportivi: avevano gettato la spugna per “incompatibilità” con il parroco dopo aver scritto una lettera alla curia in cui lo accusavano di fare di testa sua. L’episodio che aveva fatto scatenare la rivolta contro il sacerdote riguardava la sua decisione di asfaltare il sagrato probabilmente senza concordarlo con il consiglio per gli affari economici e senza i dovuti permessi. Quell’anno, per giunta, saltò anche la sagra paesana perché non ci furono sufficienti volontari a seguirla. Con il tempo i problemi sembravano appianati, era anche stato eletto un nuovo comitato. Evidentemente così non era. (g.a.)
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