È morto Rugarli il bancario che si svelò scrittore
ROMA. È morto lo scrittore Giampaolo Rugarli: la notizia è stata diffusa da Marsilio, la sua casa editrice. Aveva 82 anni, si è spento nella sua casa di Olevano Romano. Il suo fu un esordio tardivo: nel 1987 con “Superlativo assoluto”, ma si affermò presto con “Il nido di ghiaccio” (finalista al Premio Campiello) e “Andromeda e la notte” che nel 1990 gli valse il Premio Strega. Il suo inedito, “Manuale di solitudine”, uscirà nel 2015 da Marsilio. si è spento nella sua casa di Olevano Romano. Autore di oltre venti opere, tradotte in più lingue, ha pubblicato con varie case editrici ma dal 2004 in poi soltanto con Marsilio. Pochi anni fa aveva perso un figlio, una vicenda che lo aveva profondamente segnato.
Nato a Napoli, Rugarli si era trasferito con la famiglia a Milano negli anni Quaranta dove si laureò in giurisprudenza, per poi, dal 1955, cominciare a lavorare in una grande banca del Nord, da dove fu trasferito, a Roma, nel 1967, divenendo poi Direttore della Sede romana dell’Istituto nel 1972.
Rientrato a Milano, diventò capo della Esattoria Civica, ma la sua esperienza si concluse quando ravvisò gravi irregolarità che segnalò all’autorità competente finendo per questo in una specie di reclusorio della banca (come raccontò nella Introduzione del libro “Diario di un Uomo a Disagio”).
Nominato capo dell’Ufficio Studi, fondò con l’Editore Laterza, e diresse, la Rivista Milanese di Economia, con i contributi di Claudio Magris, Pietro Citati, Claudio Cesa, Mario Monti e altri intellettuali ed economisti. Alla fine del 1985, lasciò il lavoro in banca e cominciò a dedicarsi unicamente alla attività di scrittore, che aveva svolto anche in precedenza senza tuttavia presentare ad alcun editore i suoi manoscritti che invece, una volta arrivati agli editori, furono subito pubblicati, e con successo.
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