È stato assolto mister volley nessun illecito contabile

L’accusa era di aver distrutto le scritture contabili e i documenti, relativi agli anni 2006 e 2007, di cui è obbligatoria la conservazione. Scritture e documenti riguardanti la gestione della...

L’accusa era di aver distrutto le scritture contabili e i documenti, relativi agli anni 2006 e 2007, di cui è obbligatoria la conservazione. Scritture e documenti riguardanti la gestione della società sportiva dilettantistica di volley San Lazzaro srl, in modo da non consentire la ricostruzione dei redditi e del volume d’affari, un reato disciplinato dal decreto legislativo numero 74 del 2010. Prima l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate, poi la trasmissione della segnalazione in procura con l’avvio di un’inchiesta a carico di Maurizio Sartorati, 69 anni, titolare di un’impresa di trasporti, storico legale rappresentante del team sportivo padovano. Al termine del processo, nessuna responsabilità penale per l’imputato difeso dall’avvocato Stefano Fratucello: il giudice di Padova lo ha assolto “perché il fatto non costituisce reato”. Una pronuncia nel merito che ha accertato la mancanza di dolo da parte di Sartorati, ovvero di volontarietà in quella condotta illecita che gli era stata contestata nonostante l’intervenuta prescrizione in quanto i fatti risalgono a 9 anni fa (la prescrizione si verifica quando si è chiusa la finestra temporale stabilita dal legislatore per l’esercizio dell’azione penale). In realtà Sartorati nel 2012 non era più presidente della pallavolo, e non aveva più nulla con sé: quanto gli era rimasto della contabile sociale lo aveva fornito all’Agenzia delle Entrate che aveva messo a punto l’accertamento il 16 novembre 2012, tanto è vero che il volume d’affari è stato ricostruito. Peraltro non si era mai direttamente occupato di contabilità nei suoi 19 anni di presidenza dei bianconeri che, sotto la sua guida, hanno vinto un Campionato italiano di Beach volley di serie A nel 1993 e la Coppa Cev nel 1994, portando nella Città del Santo una serie di campioni. Nel 2014 l'Agenzia delle Entrate, sempre in ambito sportivo, gli aveva contestato il mancato pagamento dell'Iva per un 196.760 euro, in quanto non versati entro il termine di legge come acconto. Sartorati aveva preferito impugnare il decreto penale di condanna al pagamento di una multa di 22.500 euro, affrontando il processo perché il ritardo era stato causato dal bisogno di salvare la società: anche per questa vicenda, lo scorso luglio, è arrivata l’assoluzione.

Cristina Genesin

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