È ufficiale, Padova ha un lago

Il grande cantiere abbandonato a fianco all’Ikea, ora colmo d’acqua, compare in «Google maps»
BARSOTTI - SOPRALLUOGO VIGILI DEL FUOCO AL LAGHETTO DI PD EST
BARSOTTI - SOPRALLUOGO VIGILI DEL FUOCO AL LAGHETTO DI PD EST

PADOVA. Quando si dice vocazione turistica: Giotto e il Santo, il Prato, Venezia a un tiro di schioppo, i dolci Colli, le Terme e adesso anche il lago di Padova. Dove peraltro già c’è chi sta organizzando ameni soggiorni per la terza età, ché la pacifica l’atmosfera lacustre fa sempre tanto bene e i prezzi sono stracciati.

L’ufficializzazione del lago di Ponte di Brenta, con tanto di nome scritto sopra, l’imprimatur su quel delizioso specchio d’acqua sotto il ponte Darwin, vicino all’Ikea, arrivano da Google maps. Che nell’ultimo aggiornamento geografico del territorio locale, ha rilevato il laghetto. L’ha battezzato, nobilitato da cantiere allagato a lago e consegnato alla realtà urbana, come fosse un grattacielo, una collina o un ponte. Ondeggia dunque esiste. Con i suoi dodici metri di profondità (in certi punti), con le sue “rive” che ora sono state rinforzate sennò crollava tutto, con i cespugli attorno, le punte degli alberi che emergono dall’acqua e paiono alghe galleggianti, con un tot di new jersey in ordine sparso a bloccare inutilmente l’accesso.

E senza contare l’interesse della comunità scientifica internazionale: d’estate al laghetto di Padova Est si danno convegno entomologi da mezzo mondo ché il ben di dio ronzante che si trova lì manco in Amazzonia si può reperire.

Tanto per ricordarlo, tutto comincia nel 2004 quando in quell’area, chiamata Pt2, viene autorizzato un futuro commerciale. Nel 2008 il contratto viene formalizzato: nascerà un centro commerciale da 2 mila e 500 metri quadrati. Nel 2009 viene concesso il permesso di costruire, cominciano i lavori che però si fermano a un grande scavo di 12 metri con il fondo di calcestruzzo.

Nel 2013 il permesso viene rinnovato ma il cantiere è ormai mummificato. La Lazzaro Immobiliare srl, proprietaria, è in difficoltà poi fallisce. Le ditte che avevano iniziato a lavorare riescono a portare via pompe di drenaggio e paratie e già dal 2011 le piogge cominciano a formare il prodigioso lago.

I padovani quasi ci si sono affezionati, quest’estate un signore, Giorgio Zuin, 39 anni, anima burlona, ha aperto una pagina facebook sul laghetto di Ponte di Brenta: le rive di sabbia dorata, ombrelloni colorati e ordinati, chioschi, e gran tuffi in quelle acque azzurre acque chiare. Altro che l’inquinatissimo Garda.

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