Eleonora vinta dal tumore a soli 22 anni
Lutto a Piove di Sacco. Studentessa universitaria, sportiva, combatteva da anni con coraggio contro la terribile malattia

Tumori nel 2018: al Sud ci si ammala di meno, ma al Nord si sopravvive di più
PIOVE DI SACCO. Una guerriera sorridente. Eleonora Izzo, ventidue anni appena, è volata via poco prima della mezzanotte di lunedì, mentre si trovava all’ospedale di Padova. Conviveva da qualche anno con una forma di tumore che ha cercato di guastare il fiore di una giovinezza che stava appena sbocciando. Ma ha dovuto fare i conti sino alla fine con una ragazzina diventata presto donna, determinata a non farsi distrarre dal rincorrere i propri sogni e progetti.

«Beati quelli che sanno ridere di se stessi, perché non finiranno mai di divertirsi» scriveva sui social Eleonora postando foto con i suoi sorrisi contagiosi, fonte di gioia per chi le voleva bene. Per primi i genitori: mamma Cristina e papà Antonio, appuntato scelto della centrale operativa dei carabinieri della Compagnia piovese. Insieme al fratello Francesco, di dieci anni più piccolo, le sono sempre stati vicini, accompagnandola passo passo nella sua impegnativa avventura. La situazione ha iniziato ad aggravarsi in primavera per poi precipitare una decina di giorni fa, quando è stata ricoverata. «Era una guerriera determinata» la descrivono con un orgoglio i genitori nonostante l’indicibile dolore «che ha lottato in maniera strenua fino all’ultimo momento, anche quando era consapevole di ciò che l’aspettava e quindi avrebbe anche potuto desistere».

«Il fine ultimo del karate» aveva sentito dire come un mantra dal suo maestro di arti marziali fin da quando era piccina «non è la vittoria o la sconfitta, ma il perfezionamento del carattere». Una lezione che Eleonora aveva dimostrato di aver appreso alla perfezione già da tempo, e riversato quindi nella sua vita, allegra e piena di passioni e impegni, come deve essere quella di una giovane donna di vent’anni appena. Amava studiare, tanto che dopo il liceo scientifico cittadino aveva intrapreso con entusiasmo e dedizione l’avventura universitaria a Padova. Adorava il karate: dopo avere ottenuto a 16 anni la cintura nera I Dan e avere partecipato con profitto a molti tornei federali, aveva deciso di mettersi a disposizione, come istruttrice, nella scuola che l’aveva cresciuta. Tra le sue passioni c’erano la lettura e la voglia incontenibile di coltivare le proprie amicizie.
«Credere nell’improbabile» scriveva ancora Eleonora sul suo profilo Facebook, diventato un piccolo diario non della malattia ma su cui annotare ciò che questa di volta in volta paradossalmente il male le insegnava «è probabilmente la migliore decisione che si possa prendere nella vita». Di certo lei, di crederci, non ha mai smesso.
«Eleonora era una ragazza che parlava poco» la dipinge con affetto Chiara Girello Azzena, presidente e volontaria di Team for Children, l’associazione che collabora, sostenendo e aiutando i giovani pazienti e le loro famiglie durante il percorso della malattia, con i medici del reparto di Oncoematologia Pediatrica di Padova «ma non le sfuggiva nulla perché era sempre molto attenta a tutto. L’ultima volta che ho parlato con lei era molto arrabbiata perché la malattia si era ripresentata e si capiva chiaramente che la situazione era molto grave. Quello che mi stupiva era la sua calma anche nell’essere “incazzata”. Manteneva sempre la sua compostezza e sobrietà. Lei, amante del make-up: mani sempre in ordine, unghie coloratissime e trucco perfetto. Era sempre impeccabile. Una creatura giovane che ora dovrebbe essere qui con noi». Nell’ultimo atto di generosità, ha voluto e potuto donare le cornee.
Il funerale di Eleonora sarà celebrato domani mattina alle 11 in Duomo. Le offerte raccolte saranno devolute alla Fondazione Città della speranza di Padova.
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