Emorragia e coma Sartori era inoperabile ma restano tanti dubbi

piove di sacco. Quella doppia frattura alla base cranica ha provocato un’emorragia sia epidurale che subdurale, ovvero alla parte esterna e interna della duramadre, una delle tre membrane (le meningi) che avvolgono il cervello. La conseguenza? Una sofferenza cerebrale (in pratica una lesione gravissima all’encefalo) che ha reso inoperabile lo sfortunato 33enne Matteo Sartori, come accertato dai medici dell’ospedale Sant’Antonio di Padova dove il giovane era arrivato qualche giorno dopo l’incidente mortale di cui è stato vittima, la caduta da una delle scaletta a bordo della nave da crociera Msc Magnifica al largo della costa albanese. È quando emerso dall’autopsia eseguita dal dottor Antonello Cirnelli su incarico del pm Marco Brusegan, titolare dell’inchiesta: all’esame ha partecipato il medico legale Luigi Sergolini nominato dall’avvocato Omar Bottaro che tutela i genitori di Matteo, residenti a Piove, e la fidanzata, l’assessore di Correzzola Sonia Marcato. L’esame ha evidenziato che la morte è stata conseguente a quel trauma cranico: un impatto violento sui gradini prima con il lato sinistro della testa a livello della regione temporale, poi il contraccolpo con la parte destra. Due botte molto forti che hanno provocato il coma. Ci saranno esami di laboratorio da confrontare con la documentazione medica acquisita nell’ospedale padovano dove Matteo è morto l’11 settembre, e a bordo della crociera; non è stata acquisita la documentazione medica sia nell’ospedale di Durazzo dove il giovane era stato accompagnato la notte della disgrazia avvenuta il 6 settembre verso le 23 grazie a una motovedetta albanese, sia in quello di Tirana dove era stato trasferito prima del rientro in Italia.
Matteo stava rientrando in cabina dopo la cena in quanto aveva un po’ di nausea (soffriva di emofobia, un facile malessere alla vista del sangue fuoriuscito da un piccolo taglio che si era provocato con il coltello mangiando dei molluschi). Percorrendo la scaletta tra il 10° e 11° piano della nave, è scivolato. La famiglia ha presentato un esposto chiedendo di accertare la conformità di spazi e scale della nave rispetto alle norme in materia di sicurezza e di fare luce sui soccorsi per capire se siano stati tempestivi e adeguati. Prima dell’autopsia erano stati prelevati vari organi a Matteo (cuore, fegato, milza, tendini e cornee) su autorizzazione della famiglia per salvare altre vite umane. Per lunedì è atteso il nullaosta e sarà decisa la data del funerale. —
Cristina Genesin
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