«Equitalia? Interessi troppo alti e poca informazione»

PADOVA. «Equitalia vuole davvero semplificare il dialogo e i rapporti con i contribuenti? Allora punti a garantire informazioni chiare e corrette, evitando di applicare interessi su importi irrilevanti». Tiziana Pradolini, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Padova, il suo messaggio agli uffici di Equitalia lo manda in maniera inequivocabile: multe e irregolarità si devono giustamente pagare, ma per il contribuente servono meno diktat e più informazione.
A stimolare la Pradolini sono i risultati del sondaggio trimestrale svolto tra i commercialisti di Padova per capire il grado di qualità dei servizi erogati da Equitalia che, pur con riscontri anche positivi, delinea un contribuente spesso lasciato in balìa di scarsa assistenza. Nel rapporto contribuente-Equitalia il coinvolgimento emotivo è evidente per il 54% degli intervistati: per la metà di questi (27%) la prima reazione è di esasperazione per il peso delle somme da pagare. Per l’altra metà (sempre il 27%) è di preoccupazione per il reperimento delle risorse alle scadenze, mentre per il 13% la reazione è di sorpresa per richieste di pagamento inaspettate. Il punto sul quale il contribuente si dimostra più esasperato, è la misura degli aggi e degli interessi applicati sulle somme richieste nelle cartelle (31%). Sulla documentazione che Equitalia trasmette ai contribuenti il giudizio è molto critico: il 59% la considera «redatta in forme e contenuti più perentori che informativi» e il 28% la giudica «chiara nelle imputazioni ma non nei riferimenti per le informazioni». Per quanto riguarda i comportamenti del personale, i commercialisti trovano collaborazione e dialogo nel 46% dei casi, con un distinguo diviso esattamente a metà: per il 23% il personale è comunque disponibile al confronto per la soluzione dei problemi; per un altro 23% tale disponibilità si manifesta solo in caso di evidenti errori nell’intimazione dei pagamenti. Per migliorare il rapporto i commercialisti suggeriscono di convocare il contribuente prima di emettere le cartelle di pagamento (30%); inoltre è importante indicare n funzionario al quale rivolgersi per le informazioni (27%) e attivare procedure nel caso di manifesta infondatezza dei rilievi (19%).
Massimo Nardin
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