Esposto a Padova il Cristo in marmo di Tagliaferri, scultore non vedente

L'opera è in mostra all'Opsa di Sarmeola, l'artista terrà una settimana di laboratori gratuiti e il 27 febbraio serata di spettacolo-testimonianza a cui partecipa anche la cantante Giovanna Lubjan
cristo ri-velato di Tagliaferri, scultore cieco
cristo ri-velato di Tagliaferri, scultore cieco

PADOVA. «Vietato non toccare» è l'avviso non scritto che accompagna le sculture di Tagliaferri, e in particolare "Il Cristo RiVelato", opera in marmo lunga un metro e 80, che da oggi, e fino al 22 marzo, verrà esposta nella chiesa dell'Opsa in via della Provvidenza 68 a Sarmeola.
Bolognese d'adozione, sposato, papà di una bambina, Felice ha 46 anni ed è cieco da quando ne aveva 14: è di sicuro una di quelle persone che al mondo fanno la differenza; incontrarlo significa venire travolti dal fiume delle sue passioni, un fiume che, dove passa, raccoglie per poi restituire, dalla sua inarrestabile voglia di affondare le mani nella vita. Ha intrapreso un percorso artistico molto personale e particolare, "dare forma ai sogni" l'ha chiamato: scolpisce, fa mostre, gira il mondo, va dove lo portano il suo sguardo senza confini e il suo cuore curioso, come niente fosse si trasferisce per un tot al nord dell'India a mettere in piedi un laboratorio di ciotole di ceramica per i ragazzini di un orfanatrofio o si prepara a partecipare all'Expo di Milano con delle opere. Senza dimenticare la sua attività "principale": è il primo scultore non vedente a dirigere una scuola di arti plastiche.

cristo ri-velato di Tagliaferri, scultore cieco
cristo ri-velato di Tagliaferri, scultore cieco


Farà tappa a Padova per alcuni giorni, Felice, dal 22 al 26 febbraio terrà sedici ore di laboratorio, gratuito, pratico-esperenziale (per gruppi al massimo di 20 persone) nella sede dell'Opsa: i destinatari sono volontari, operatori, educatori, insegnanti, animatori, volendo iscriversi telefonare al 334.669500 o scrivere a area.educativa@operadellaprovvidenza.it. Ma soprattutto sarà protagonista di una specialissima serata, ad ingresso libero, fatta di immagini, musica e parole venerdì 27 febbraio alle 20.45 al teatro dell'Opsa a Sarmeola: il titolo è "La pietra scartata. Squarci di luce. Vedere, sentire, toccare". Con lui ci saranno Mariapia Bonante, giornalista e scrittrice, e Giovanna Lubjan, cantante e musicista. Si tratta di un incontro-spettacolo arrivato alla sesta edizione, che ogni volta propone diverse testimonianze di chi ha scelto di trasformare la propria debolezza o le proprie fragilità, in occasione di riscatto, di miglioramento, di «rafforzamento della coesione attraverso la diffusione della solidarietà». Quest'anno i protagonisti sono loro: Felice e Mariapia, che da sei anni assiste a casa il marito colpito dalla sindrome di Locked-in, una forma di coma che consente un minimo di comunicazione attraverso il battuto delle ciglia. Ha scritto un un libro, "Io sono qui", pubblicato dalla Mondadori, sulla sua storia, su come «ladisperazione ha cominciato a retrocedere di fronte alla percezione di un amore di tipo nuovo, fortissimo. E' nata intorno a mio marito una sorte di comunità. E io ho cominciato a vedere delle cose che prima non vedevo, a cogliere lampi di luce nel buio della malattia».
Quanto a Felice, che ha una fissa ovvero l'arte accessibile a tutti, ognuno a seconda delle proprie possibilità, racconterà tante storie, ché lui è riuscito a fare della vita una continua avventura, un continuo movimento che prende le mosse dalla gratuità del fare e del dare e arriva lontano. Ma soprattutto racconterà di come ha avuto l'idea di scolpire "Il Cristo RiVelato": era nella Cappella Sansevero a Napoli, gli venne concesso di toccare la celebre scultura di Giuseppe Sanmartino (Il Cristo Velato, 1753) e l'idea cominciò a scorrergli nelle vene. Poi tornò a casa, cominciò a scolpire.


 

 

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