Fiera di Arsego, polemica sui libretti: "Proverbi offensivi sulle donne"

Libretto infarcito di volgarità e offese contro le donne usato per fare pubblicità all’antica Fiera di Arsego. Imbarazzo a San Giorgio delle Pertiche

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE. Proverbi veneti contro le donne usati per fare pubblicità all’antica Fiera di Arsego. Crea imbarazzo nell’amministrazione comunale un libretto che pubblicizza la più grossa manifestazione sangiorgese messo in circolazione in questi giorni da un’azienda grafica privata. Scoprire alla vigilia dell’apertura della Fiera che uno dei volumetti pubblicitari è infarcito di proverbi della più grezza tradizione veneta, dove si parla di donne come oggetti da picchiare, da adoperare, da sfruttare in tempi di femminicidio e di stalking ha indignato pure molte donne del paese. Tanto per avere un’idea di cosa è stato stampato, ecco un sunto dei proverbi meno infanganti: “Co parla una bea femena tuti ghe da rason”, “E femene xe come e meansane, ghe voe el baston par farle vegnere su drite”, “E femene xe come i schei, pì te ghe n’è e pì te ghe ne vorissi”. O ancora: “E femene xe come e sardee: butà via eà testa el resto xe tuto bon”. Infine la più tragica: “E femene crea eà vita, noialtri ghe eà toemo”.

Ha preso subito le distanze dall’iniziativa il sindaco Catia Zorzi. «Il libretto non è quello ufficiale del Comitato sagra ma uno, diciamo così, clandestino per il quale avevamo già fatto una campagna l’anno scorso, ripetuta quest’anno, avvisando i commercianti a non aderire alle richieste di denaro di quella ditta perché la raccolta pubblicitaria non viene devoluta per finanziare le attività presenti in Fiera», dichiara il primo cittadino. «Ci dissociamo da quel tipo di attività. È una schifezza, non si fanno queste cose, non possiamo tollerare queste uscite volgari». Il sindaco non si limita alle parole, passerà ai fatti. «Non appena entrerò in possesso di una copia del libretto mi rivolgerò ai carabinieri per gli adempimenti di dovere».

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