Film anti-vaccini, è bufera Cancellata la proiezione

Vitale (Veneto Padova Spettacoli): «È censura, persa un’occasione di confronto» L’ira dell’assessore regionale Coletto: «La pellicola è uno sfregio al buon senso»
Di Elena Livieri

Cancellata la proiezione prevista per stasera nella sala comunale all’interno del PortoAstra del film “Vaxxed”, un documentario che sposa e sostiene le tesi degli antivaccinisti, sostenendo per altro la correlazione fra vaccini e autismo. E che ha raccolto nel mondo fiumi di critiche, andando incontro a numerose censure. Ed è la stessa sorte che il film, proposto dall’associazione culturale Veneto Padova Spettacoli, incontra nella città del Santo. Dove appena si è sparsa la voce che il Comune aveva dato la disponibilità della sua sala per la proiezione, si sono alzate da più parti voci di protesta.

Di censura parla apertamente Gianni Vitale, critico cinematografico e collaboratore dell’associazione che aveva promosso la proiezione al Porto Astra: «Se si vieta di far vedere un film come altro la si può definire?» chiede Vitale, che aggiunge: «La richiesta di ritirare la pellicola ci è arrivata dal Comune che evidentemente ha ricevuto pressioni. Ne abbiamo preso atto e non volendo alimentare alcuna disputa su un tema che non ci riguarda abbiamo deciso di seguire l’indicazione. Per altro» fa sapere il critico, «lo stesso film era stato proiettato a novembre e all’epoca non provocò alcuna polemica. A maggior ragione ci viene da pensare che la gran cassa di questi giorni sia più politica che altro. Noi siamo un’associazione che fa cultura e si occupa di cinema, non siamo esperti di sanità. Vedere il film poteva essere un’occasione per conoscere un punto di vista e ciascuno rimane libero di criticarlo e prendere le distanze. Vietarsi e vietare questo ai cittadini ha il sapore di un’imposizione di chi non crede nella capacità di ciascuno di formarsi un’opinione».

Più forte del desiderio di conoscere chi la pensa in modo diverso - in questo caso nel delicato tema dei vaccini - è stata la paura di diffondere informazioni distorte e alimentare evidentemente i falsi miti che aleggiano intorno alle vaccinazioni. «Si trattava di un film» recita la nota dell’associazione Veneto Padova Spettacoli, «non di un trattato scientifico, materia che non è propria del cinema. La nostra matrice e ispirazione culturale si basa sul principio della libertà di pensiero e di visione, ritenendo ogni forma di censura un pessimo esercizio della democrazia che è tale anche quando non si condividono le idee altrui. Da parte nostra, pur non condividendo parte dei contenuti del documentario, che per altro fa riferimento ai protocolli sanitari degli Stati Uniti, la proiezione di “Vaxxed” poteva essere un’occasione per una riflessione attenta e motivata sui delicati temi trattati».

Contro il film si è scagliato senza remore l’assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto: «La sua proiezione» ha dichiarato, «non è un’iniziativa di libertà, ma uno sfregio al buon senso e una sfida alla Regione che ha avuto il coraggio di confermare il non obbligo vaccinale, sostituendolo con una seria e capillare informazione alle famiglie che sta dando risultati importanti, con le adesioni al vaccino in crescita per tutte le tipologie e al 92,6% per il temuto e pericoloso morbillo. È assurdo che si proietti un documentario, peraltro già bocciato da Parlamento Europeo, Senato italiano e Ministero della Salute, con il rischio di farci fare pericolosi passi indietro perché, purtroppo, gli allarmi fanno molto più rumore, e male, delle informazioni». Lo stesso Coletto ieri mattina chiedeva un passo indietro sulla proiezione. E passo indietro è stato.

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