Monselice, scuole paritarie e polo Sabinianum: scontro in Consiglio sui fondi pubblici

Via libera a 417 mila euro per scuole paritarie e private. L’opposizione contesta i fondi al Sabinianum: troppi non residenti, traffico sulla Rocca e dubbi su inclusività

Giada Zandonà
Lo scontro in consiglio comunale
Lo scontro in consiglio comunale

Il Consiglio comunale di martedì ha acceso il confronto su un tema che continua da tempo a far discutere: il finanziamento da 417 mila euro, spalmato nel triennio, a favore delle tre scuole d’infanzia paritarie e delle tre private del polo Sabinianum.

Una cifra confermata dalla maggioranza, che difende la scelta come sostegno alla pluralità educativa e alla qualità dell’offerta formativa. La minoranza però, dopo essersi astenuta sul finanziamento, solleva più di una perplessità sui fondi destinati al polo Sabinianum, puntando il dito non solo sulla destinazione dei fondi pubblici, ma anche sull’impatto ambientale e urbanistico generato dal traffico sulla Rocca per raggiungere la scuola del Sacro Cuore.

Nel dibattito di approvazione delle delibere i consiglieri di centrosinistra Francesco Miazzi, Giannino Scanferla e Niccolò Ruffin, rimproverano all’amministrazione di omettere un passaggio fondamentale della Costituzione: «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato».

Sotto accusa la sproporzione tra la spesa comunale e il numero di residenti che frequentano queste scuole: «Al Sacro Cuore gli alunni residenti sono meno del 30%» sottolineano «e in tutto il complesso scolastico si arriva a malapena al 50%. Significa che gran parte dei fondi pubblici andranno a famiglie non residenti, spesso benestanti». Un distinguo viene fatto per le scuole dell’infanzia paritarie Caramore, San Giuseppe e Cosma e Damiano, per le quali, riconoscono i consiglieri, si può ammettere un contributo temporaneo, in quanto suppliscono all’assenza di alternative pubbliche. Ma sul Sabinianum il giudizio è netto: «È in concorrenza con la scuola pubblica. Non possiamo parlare di chiusura dei plessi statali e intanto stanziare contributi ingenti a chi sottrae iscritti».

L’opposizione chiede chiarezza anche sulla reale inclusività delle strutture: «Invitiamo a confrontare i dati tra scuola pubblica e privata su disabilità, Dsa, alunni stranieri. Così si capirà il valore della scuola pubblica, oggi bistrattata». Oltre alla questione economica, torna d’attualità un nodo annoso: il traffico che ogni giorno congestiona via del Santuario.

«Decine di auto di grossa cilindrata attraversano una delle passeggiate più belle del Veneto, danneggiano il fondo stradale e mettendo a rischio turisti e pedoni. Perché non si pretende una contropartita dal Sabinianum, come un bagno pubblico o un punto ristoro? Possibile che non si imponga almeno un piedibus, un car pooling, un limite al transito?» chiede l’opposizione.

A rispondere l’assessora all’istruzione Elisabetta Volpito, che difende l’investimento come un sostegno alle necessità delle famiglie: «È una scuola radicata nel territorio, con orari elastici». Sul traffico, Volpito ammette il problema e si dice favorevole ad alternative, ma con cautela: «La dirigente ci ha spiegato che sono proprio le famiglie a non voler rinunciare all’auto. In un momento in cui l’educazione alla sostenibilità fatica a essere accettata, rischiamo di impegnare fondi per proposte che poi non vengono raccolte». 

 

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