Fondazione Cariparo Schiaffo a Pavin Consiglio: entra Finco

Il primo giro di valzer nelle nomine della Fondazione Cariparo si è trasformato in un tango col casché. Ma un casché vero, non figurato come succede negli audaci avvinghiamenti del ballo latino americano. Un rabalton, per dirla chiara e tonda: il consiglio generale ha designato all’unanimità il successore di Luigi Rossi Luciani votando Massimo Finco, vicepresidente di Unindustria, preferito - udite udite - al presidente della stessa associazione Massimo Pavin. Entrambi erano indicati dalla terna della Camera di commercio di Padova, assieme a Luca Iazzolino, di Este. Nome di complemento, senza offesa. Che il designato dovesse essere senza ombra di dubbio Massimo Pavin, risultava dal neretto con cui il suo nome era riportato nella lettera di Roberto Furlan, presidente della Cdc, per la tramissione della terna. Già indicare il presidente di un’associazione di categoria per un incarico nella Fondazione, era una forzatura. Ma se questo era l’obiettivo da raggiungere, perché affiancargli anche il vicepresidente? Queste due osservazioni concatenate hanno indispettito i consiglieri, portandoli ad una decisione che suona come un doppio schiaffo: a Pavin, che alla nomina teneva molto e si vede superato in tromba dal suo vice, ma anche a Furlan, che nel difficile equilibrio tra le due anime di Unindustria, pensava di salvarsi con un neretto. Ci voleva un corpo 48, altro che un’evidenziatura in neretto. Lo smacco non va certo a irrobustire la sua ledership. Tra i consiglieri della Fondazione è prevalso il rifiuto di portarsi in casa i problemi della Camera di Commercio: unito all’imbarazzo di quel neretto, che suonava come un ordine, ha fatto pendere la bilancia dalla parte di Finco. Il resto l’hanno fatto i giudizi di valore sui candidati. Qui è arduo inoltrarsi, ma le fonti pur nella riservatezza concordano: la decisione è stata presa dopo una valutazione complessiva sul profilo delle persone. Non solo: vista la piega che ormai aveva preso la vicenda, si è deciso di decidere evitando un rinvio, che poteva moltiplicare gli imbarazzi. La decisione è maturata subito, in una pre-riunione convocata dal presidente Antonio Finotti con i consiglieri padovani per valutarne le intenzioni. La successiva riunione plenaria non ha fatto altro che ratificare l’orientamento.
Massimo Finco è figlio di Luigi Finco, il titolare della Arneg che fu presidente degli industriali padovani negli anni Settanta. La sua nomina in Fondazione è sola la prima di 8 nuovi innesti che verranno completati entro novembre. Le scadenze sono individuali. Il consiglio nominerà il (nuovo?) presidente della Fondazione nel 2013.
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