Galileiana, un nuovo corso e 10 borse di studio in più

Trenta posti all’anno, con trattamento di “extralusso”, riservati alle menti più brillanti della città: questo in sintesi il programma della Scuola Galileiana, percorso d’eccellenza che ha compiuto, con l’anno accademico in corso, il suo primo decennio.
Nata dalla collaborazione tra la Scuola Normale di Pisa e l’ateneo patavino, la Galileiana conta, oggi, circa 110 studenti: fino allo scorso anno le classi erano in Scienze Morali e Scienze Naturali, mentre quest’anno, complice la crescente richiesta per quest’area del sapere, si è aggiunta una classe in Scienze Sociali. Il tetto di allievi ammessi, così, è salito da 24 a 30. «Le domande sono sempre numerose» spiega il direttore della scuola, il professor Giancarlo Benettin «qualche tempo fa c’era stato un picco, che poi è andato scendendo. Negli ultimi due-tre anni il trend è tornato in crescita. Attualmente il rapporto tra richiedenti ed ammessi è, più o meno, di 18 a 1».
Una volta entrati, del resto, bisogna dimostrare di meritare il prestigioso posto: il test si ripete ogni anno, con due prove scritte e due orali. Per rimanere dentro, poi, bisogna dare tutti gli esami dell’anno, mantenere una certa media e dimostrare interesse per le attività extracurricolari offerte. Lo studente della Scuola Galileiana, oltre agli insegnamenti curricolari previsti dal corso di laurea, deve infatti dare alcuni esami in più, partecipare a seminari ed incontri di formazione.
Un impegno, quindi, non indifferente a cui del resto corrispondono vantaggi indiscutibili: gli allievi, tutti, usufruiscono di vitto e alloggio gratuiti, al collegio Morgagni. Non solo: è previsto un rimborso spese per i libri di testo, a cui si aggiunge una borsa di studio per i più meritevoli (circa 3.500 euro) da spendere in viaggi all’estero ed attività di istruzione e formazione.
Quest’anno, grazie ad un contributo di Intesa Sanpaolo, sono state assegnate dieci ulteriori borse di studio, da 5mila euro ciascuna, destinate a studenti con un reddito inferiore a 25mila euro l’anno. Mantenere la Scuola è un impegno economico non da poco, per cui negli anni si è spesa molto la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo. «Prima» spiega il professor Benettin «il Bo metteva a disposizione le strutture, quindi il collegio, la segreteria ed altri servizi. La Fondazione, invece, metteva i finanziamenti. Quest’anno, invece, abbiamo ricevuto tre quote di finanziamento, non proprio equivalenti ma quasi: dall’Università, da Fondazione Cariparo e da banca Intesa Sanpaolo».
Il collegio, in realtà, è una delle principali attrazioni, anche se ovviamente non l’unica: per chi desidera l’indipendenza, ma al contempo non potrebbe permettersela o semplicemente non vuole lasciare la città, guadagnarsela con i propri traguardi universitari è un ottimo modo per uscire di casa. Il percorso d’eccellenza, poi, spesso apre la strada alla carriera accademica: dei laureati alla Scuola Galileiana, circa il 70 per cento sceglie un percorso post-lauream, con dottorati, post-doc ed assegni di ricerca. Una sezione del sito della Scuola è interamente dedicata alle pubblicazioni degli allievi: ci sono ricerche scientifiche, atti di convegni nazionali ed internazionali. È ancora presto per dire quanti di loro diventeranno davvero professori universitari, ma l’orientamento è principalmente quello.A
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