Giovani sempre più vegani e con disfunzioni sessuali

Aumenta a Padova il numero di ragazzi che ha abbandonato la carne e il pesce, in nome di norme etiche e regole salutiste. Negli ultimi dieci anni tra gli studenti del liceo, la quota di vegetariani e vegani è passata dal 2% a quasi il 15%. Cambiano le abitudini del “giovane maschio” secondo i risultati del progetto di Fondazione Foresta onlus. «Si tratta di dati raccolti nella popolazione studentesca maschile dall’anno scolastico 2005-06 fino al 2016-17» afferma Carlo Foresta, «abbiamo analizzato i questionari anonimi di oltre diecimila studenti dell’ultimo anno delle superiori». Tra alimenti a base di soia, bistecche al seitan, pasta, riso, legumi e verdure, compaiono anche gli integratori alimentari: oltre il 40% degli intervistati dichiara di farne uso. «Se una persona deve assumere un farmaco per compensare delle carenze, allora vuol dire che sta mangiando male» fa notare Foresta, «io consiglio la dieta mediterranea perché è completa ed equilibrata». Seguendo l’ideale di bellezza del corpo muscoloso, i giovani si affidano a diete iperproteiche e integratori. Il 40% compra preparati e pillole in palestra, su internet o al supermercato, il 60% in farmacia. «Spesso questi prodotti contengono sostanze non dichiarate, come gli steroidi anabolizzanti» sottolinea l’andrologo, «un esempio è il Dhea che, una volta entrato nell’organismo, si trasforma in testosterone. Le reazioni avverse sono acne, irsutismo, aggressività, diminuzione del colesterolo buono e aumento di malattie cardiovascolari».
I dati mostrano anche che i giovani maschi veneti sono diventati più alti (da 1,76 a 1,78) e un poco più grassi (da 69 a 71 chili). Entrando nella sfera sessuale, i questionari evidenziano come internet sia la fonte di informazione sulle tematiche sessuali per oltre l’80% dei giovani. Dai questionari si evince un aumento dell’orientamento omosessuale (dal 4% al 6%). E anche una maggiore incidenza dell’orientamento “fluido” (dal 2% al 7%): il desiderio sessuale cambia a seconda della situazione, i gusti non sono ben definiti.
In vertiginoso aumento i disturbi della funzione sessuale - mancanza di desiderio, eiaculazione precoce o ritardata, disfunzione erettile - che nel 2005 colpivano l’8,8% degli intervistati e oggi invece arriva al 26%. «In una società sempre più digitalizzata» spiega Foresta, «con genitori sempre più anziani e spesso separati, con internet a fare la parte del maestro-padre anche nella sfera sessuale, il giovane è sempre più solo e meno preparato ad affrontare con serenità la propria crescita. Tutto questo porta il diciottenne a non ritrovare più un proprio posto chiaro nel mondo. Ed una mancanza di posizionamento si riflette anche su problematiche relazionali, affettive, di autocoscienza corporea e sessuale».
Elisa Fais
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