«Gli standard di sicurezza sono pienamente rispettati»
PIOVE DI SACCO. Tra gli ospedali dell’Usl 6 Euganea che contemplano il punto nascite ci sono Piove di Sacco, Cittadella, Camposampiero e Schiavonia (a Padova il Sant’Antonio non ha il punto nascite e i parti vengono fatti tutti in Azienda ospedaliera), ma solo quello di Piove è sotto la soglia fatidica dei 500 parti l’anno. Nel 2016 ne ha fatti 385. Di fatto il reparto di Ostetricia e Ginecologia, diretto dal primario Giusepppe Angeloni, è stato “graziato” dalla delibera regionale che ha derogato all’accordo Stato-Regioni fissando standard qualitativi diversi. E che oggi vengono messi in discussione dal ricorso presentato dalla stessa associazione dei ginecologi italiana.
«Il punto nascite di Piove rispetta appieno i parametri fissati dalla Regione» sottolinea il sindaco del capoluogo della Saccisica Davide Gianella, che con i colleghi del territorio da anni conduce una strenua battaglia per la salvaguardia del presidio. «I requisiti che sono richiesti ai fini della sicurezza» aggiunge il sindaco, «erano assicurati anche prima che venissero messi nero su bianco nella delibera regionale, questo a dimostrazione che nel nostro ospedale non si è mai lavorato sotto standard di sicurezza». L’Immacolata Concezione, del resto, potrebbe ben costituire uno sfogo per l’Ostetricia dell’Azienda ospedaliera padovana, che registra invece il problema opposto, ovvero di sovraffollamento. «Credo che il presidio piovese si trovi anche geograficamente in una posizione ottimale affinchè si possano immaginare, ma soprattutto realizzare, sinergie concrete con la sanità padovana con la quale il nostro reparto di Ostetricia e Ginecologia e la stessa Pediatria operano in stretta collaborazione. Mi auguro ci possa essere la volontà di rafforzare questa sinergia a beneficio dei servizi, ma soprattutto degli utenti. Da parte nostra, come sindaci, non smetteremo di batterci per difendere il punto nascite, pienamente consapevoli che lavora su standard ottimali».
Per quanto attiene gli altri ospedali dell’Usl 6 Euganea, il Pietro Cosma di Camposampiero è quello che registra il più alto numero di parti: nel 2016 sono stati 1.497. A Cittadella sono stati 1.180 e 882 quelli, invece, al “Madre Teresa” di Schiavonia. Anche quest’ultimo, secondo l’obietttivo dell’accordo Stato-Regioni che pone come soglia i mille parti, potrebbe finire sotto la lente.
Elena Livieri
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