Guardia medica chiusa per la festa Disagi per i padovani

Durante la festa di Sant’Antonio anche la guardia medica dell’Usl 16 è andata in vacanza. E così durante tutta la giornata di ieri i pazienti hanno dovuto rivolgersi ai medici di base presenti sul...

Durante la festa di Sant’Antonio anche la guardia medica dell’Usl 16 è andata in vacanza. E così durante tutta la giornata di ieri i pazienti hanno dovuto rivolgersi ai medici di base presenti sul territorio. Ma molti di loro, secondo le segnalazioni dei padovani, erano a loro volta chiusi. Con l’intuibile disagio per i pazienti.

Disagio che viene però ridimensionato da Domenico Crisarà, segretario della Federazione medici di famiglia per la provincia di Padova: «Il giorno del Santo Patrono della città non è mai stato riconosciuto come festività per la medicina generale quindi non è mai stata attivata la guardia medica», spiega, «Questo anche perché il territorio coperto dall’assistenza fornita dai medici di base è ampio e copre tutti i distretti della provincia. Per noi è una giornata di lavoro come un'altra. La guardia medica viene attivata quando i medici di base non lavorano e infatti sarà disponibile domani mattina dopo le 10. La continuità assistenziale è sempre garantita. Io lavoro a Padova città e il mio studio è rimasto aperto regolarmente. Oggi non ho notato più affluenza di pazienti, lavoro sempre molto. A maggio per 1.500 pazienti ci sono stati 1.040 accessi. Il 18 maggio ho visitato ben 80 pazienti in un giorno». Il servizio di guardia medica offerto dall’Usl 16 fornisce le prestazioni sanitarie territoriali che non hanno carattere d’urgenza fornendo consigli telefonici, visite domiciliari, prestazioni ambulatoriali, durante le ore notturne e nei giorni prefestivi e festivi. Il servizio è attivo nelle ore notturne o nei giorni festivi e prefestivi. Anche Gianmaria Gioga, coordinatore dei distretti dell'Usl 16 conferma: «Da sempre durante la festa di Sant'Antonio la guardia medica e i distretti non sono operativi perchè la continuità assistenziale è garantita dai medici di medicina generale. Secondo il loro contratto il giorno non è festivo».I l medico di continuità assistenziale può: effettuare visite domiciliari non differibili, prescrivere farmaci indicati per terapie non differibili, o necessari alla prosecuzione della terapia la cui interruzione potrebbe aggravare le condizioni della persona, rilasciare certificati di malattia in casi di stretta necessità e per un periodo massimo di tre giorni proporre il ricovero in ospedale.

Elisa Fais

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova