Hotel Terme Euganee riadattato per i profughi

BATTAGLIA TERME. Il sindaco Massimo Momolo allarga le braccia e definisce la scelta di ristrutturare l’hotel Terme Euganee di via Sant’Elena per accogliere altri 24 profughi, oltre ai 40 già presenti nelle strutture di via Roma e all’hotel “Al Catajo”, una scelta penalizzante, che metterebbe una pietra tombale sul futuro turistico e termale del paese. «Anche perché» puntualizza il primo cittadino «l’hotel Terme Euganee ha una capienza ben superiore ai 24 posti, e questo mi preoccupa non poco. Non vorremmo trovarci alla fine con 140 migranti».
I lavori alla struttura, che è di proprietà della famiglia Emo Capodilista e che ha chiuso l’attività termo-alberghiera alla fine del 2014, vanno avanti e si prevede saranno terminati con i primi di giugno. «Ho avuto un incontro con la proprietà dell’immobile e con la cooperativa Ecofficina, senza peraltro avere risposte esaurienti» aggiunge il primo cittadino «Penso sia nelle facoltà e nei diritti di un sindaco sapere cosa accade nel suo comune. Ho detto anche al prefetto che come Comune in merito all’emergenza profughi stiamo già facendo la nostra parte. Gli ho anche ribadito che avrò tolleranza zero quando verranno chieste le autorizzazioni per riaprire l’albergo. Sarò intransigente, ad esempio, sulla documentazione necessaria all’ottenimento dell’agibilità. A partire dal certificato di prevenzione incendi». Momolo, che vorrebbe rilanciare l’immagine di Battaglia come cittadina a forte vocazione termale e per questo sta lavorando per il recupero della struttura ex Inps, sul problema profughi si sente impotente.
In paese, intanto, monta la protesta, anche perché le strutture destinate all’ospitalità dei rifugiati sono tutte in pieno centro. Il “Comitato per la sicurezza dei cittadini e del territorio”, che si è da poco costituito, ha promosso per domani pomeriggio una manifestazione di protesta proprio contro la chiusura e la trasformazione dell’albergo Terme Euganee in centro di ospitalità per i profughi. Il ritrovo è fissato alle 17.30 davanti all’ingresso del Parco Pietro d’Abano (ex Inps). «Il comune di Battaglia Terme, che accoglie già 40 profughi, ha manifestato il proprio dissenso con la raccolta di 1.100 firme su una popolazione di 3.900 abitanti, che sono state consegnate martedì scorso al prefetto» sottolinea Nicola Betto, vice presidente vicario del comitato «Invitiamo tutta la popolazione alla manifestazione, alla quale ha dato la propria adesione anche il sindaco Massimo Momolo». L’iniziativa ha l’appoggio pure del consigliere regionale della Lega nord, Arianna Lazzarini.
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