I dipendenti della Parpas cassintegrati per un anno e stipendi decurtati del 3%
CADONEGHE.
Sarà la cassa integrazione straordinaria a salvare i dipendenti della Parpas, che potranno così mantenere il proprio posto di lavoro. L'accordo è stato siglato all'incontro convocato venerdì dall'assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Barison, insieme alle rappresentanze sindacali e del consiglio di amministrazione dell'azienda. «Si tratta di una soluzione molto particolare e complessa - ha spiegato l'assessore Barison - che limita il più possibile il numero di lavoratori interessati dalla cassa integrazione e che fornisce loro la possibilità di avvicendarsi nella produzione finché l'azienda non avrà una ripresa». Per far fronte al momento di crisi, tutti i dipendenti hanno scelto anche di aderire volontariamente alla decurtazione del 3% dello stipendio: hanno preferito, insomma, guadagnare meno ma lavorare tutti, per contribuire a salvaguardare l'azienda e a conservare il proprio posto di lavoro. La crisi economica, quindi, morde ancora e colpisce anche una delle aziende storiche di Cadoneghe. La Parpas, nata nel 1951, occupa attualmente 143 dipendenti. Operando nel settore della fabbricazione di macchine utensili per la fresatura e la copiatura di stampi, ha risentito della flessione del mercato che ha colpito il settore della metalmeccanica. Una situazione che ha reso incerto il posto di lavoro dei dipendenti. Con l'accordo firmato ora in Provincia, la Parpas spa chiederà al ministero del Lavoro l'intervento di cassa integrazione guadagni straordinaria per un massimo di 50 dipendenti a rotazione mensile: provvedimento che diventerà effettivo a partire dal primo aprile e durerà un anno. I lavoratori saranno inoltre coinvolti in attività di formazione finanziate dalla Regione Veneto. (cri.s.)
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