Il caffè solo in municipio: vietato il bar ai dipendenti

La giunta di Codevigo con un avviso in bacheca detta le regole per le pause. Chi uscirà dalla sede del Comune dovrà timbrare il cartellino due volte

CODEVIGO. La scure del regolamento si abbatte sulla pausa caffè dei dipendenti comunali: vietato uscire dal municipio per l’espresso al bar a meno che non si timbri in entrata e uscita il cartellino, dovendo poi recuperare il tempo “perso” in pausa. Unica alternativa per i dipendenti è accontentarsi del caffè delle macchinette piazzate in municipio. A patto, comunque, di fare in fretta e non creare “assembramenti”.

Il codice di comportamento, approvato con una delibera di giunta ancora nel 2014, riporta a chiare lettere all’articolo 11, commi 4 e 5: «L’interruzione dell’attività lavorativa per la pausa sigaretta o per la pausa caffè in sede deve essere molto contenuta e non deve dare luogo ad assembramenti» e poi «È consentita una sola interruzione giornaliera limitata a 15 minuti per pausa caffè da consumarsi in esercizi pubblici con obbligo di timbratura in uscita e in entrata e conseguente recupero della mancata prestazione lavorativa».

Niente di particolarmente strano, si dirà, ma a suscitare un certo risentimento nei dipendenti è stata l’affissione nella bacheca riservata alle comunicazioni interne di un avviso, firmato dal segretario generale, che richiama espressamente le norme, con la recente aggiunta di una clausola, messa in evidenza in rosso, in cui il segretario ricorda: «Qualora non vengano rispettate le disposizioni di cui sopra, procederò ad adottare i dovuti provvedimenti».

Di fronte a tanta risolutezza, i dipendenti comunali si sono sentiti additati, quasi accusati di aver abusato di pause ingiustificate. E di passare per “fannulloni” certo non ci tengono. Da parte sua il sindaco Annunzio Belan minimizza: «Il richiamo al codice di comportamento non è stato suggerito da comportamenti irregolari da parte dei dipendenti, l’idea di affiggere quell’avviso è stata del segretario generale, in modo da evitare spiacevoli malintesi».

Ovviamente il codice contiene molte altre norme, tra cui il divieto di accettare regali o incarichi esterni in conflitto di interessi con l’amministrazione comunale, le norme anti corruzione e i principi generali cui deve attenersi ciascun impiegato e responsabile di servizio nello svolgere il suo lavoro. Al momento, comunque, l’unico avviso riguarda la pausa caffè.

Certo è che il clima nel municipio di via Vittorio Emanuele III è tutt’altro che sereno. Anzi, sarebbe in corso ormai da mesi una guerra strisciante fra giunta comunale e dipendenti. E il codice di comportamento, probabilmente, non centra nulla.

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