Il mistero del gratta e vinci sparito

Tra i biglietti consegnati ne manca uno, tabaccaio contro Lottomatica: «Voglio sapere dov’è finito»

VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO. Il gratta e vinci è "scomparso" prima di arrivare in tabaccheria e il titolare vuole sapere a tutti i costi dove è finito. A chiarirlo, per ora, non è servito neppure un esposto, che è stato archiviato. Prima di mettersela via Fausto Desirò, titolare della tabaccheria ricevitoria Falò di Murelle, tenta l'ultima mossa: una richiesta di accesso agli atti all'Agenzia delle dogane e dei monipoli e alla Lottomatica. Tutto comincia il 7 dicembre 2015, quando alla ricevitoria arriva un pacco con 30 gratta e vinci 50 X da 10 euro l’uno.Convalidata la consegna, succede l'imprevedibile: nella vendita dei primi biglietti di quella partita un cliente chiede il numero 5 del blocchetto. E qui comincia il mistero, perché Desirò non lo trova.

La circostanza viene subito segnalata dall'esercente alla Lottomatica tramite i numeri verdi nazionali e con una segnalazione scritta. Non ricevendo risposta, Desirò incarica il gruppo Mazzini srl di Padova, società di servizi, che mette in contatto il cliente con un network di professionisti. Incaricato di seguire la pratica è l'avvocato Omar Bottaro, che svolge accertamenti in Procura, visto che 16 febbraio 2016 Desirò presenta un esposto alla Finanza in seguito al quale viene aperta una procedura dal pm Sergio Dini. Viene anche inviata una diffida a Lottomatica con tanto di bar code per sollecitare il riscontro.

Lottomatica finalmente risponde. «L'azienda, tramite il suo legale, scrive che, benché non tenuta, fidandosi della parola dell'esercente, ha provveduto a rimborsare il valore facciale del biglietto risarcendo in questo modo il signor Desirò e precisa di non essere in possesso della matrice», spiega l'avvocato Bottaro. «Una risposta ancora una volta formale, da cui non abbiamo la possibilità di verificare se vi è o meno una vincita collegata al biglietto. Quindi, non trovando riscontri, il procedimento penale nei giorni scorsi è stato archiviato. Sappiamo però che un'archiviazione non è di per sé un'assoluzione, ma una constatazione che non ci sono gli estremi per procedere. Tuttavia, se questi emergessero, in futuro il procedimento si potrebbe riaprire». Desirò non si arrende, per senso di giustizia vuole capire cosa ne è stato di quel biglietto e ha inoltrato una richiesta di accesso atti .

Sarà la volta buona? «Da questa vicenda ho tratto un insegnamento», conclude Desirò, «controllare ogni pacco di gratta e vinci. Mi resta un dubbio: chi mi assicura che questa sia l'unica volta?» (g.a.)

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