Il raid al laboratorio cinese finisce con una scazzottata

Italiani ubriachi sfogano il loro razzismo scagliando un tombino contro l’entrata Gli asiatici li inseguono con scope e bastoni e li acciuffano: maxi-rissa per strada
POLETTO LUOGO LITE CINESI CAMPODARSEGO
POLETTO LUOGO LITE CINESI CAMPODARSEGO

CAMPODARSEGO. Sembra a tutti gli effetti un attacco a sfondo razzista quello messo in atto ieri alle 2.50 da ragazzi italiani nei confronti di una piccola comunità di cinesi che vive e lavora nel laboratorio di confezioni di via Caltana a Sant’Andrea. Gli autori erano parecchio su di gomito: da quanto emerso nelle indagini dei carabinieri al comando del maresciallo Francesco Rosato, i ragazzi italiani, 4-5, ubriachi fradici, sono usciti da un locale, hanno afferrato il coperchio di un tombino in strada e lo hanno scagliato contro la porta-finestra del laboratorio cinese. Non contenti, hanno rotto alcuni campanelli.

Nel laboratorio le luci erano accese, ma pare che i cinesi stessero dormendo. La loro reazione, in ogni caso, è stata immediata. Sentendo lo schianto, qualcuno è corso subito fuori a vedere. Compresa al volo la situazione, si sono organizzati per rendere pan per focaccia. Un nutrito gruppo di orientali è uscito dallo stabile urlando, qualcuno brandendo scope e bastoni. E’ così iniziata una rincorsa lungo la stradina laterale che conduce agli impianti sportivi della frazione.

I ragazzi italiani, vista la mala parata, hanno cercato di dileguarsi attraverso il campo di calcio sbucando in via Bassa Prima. Ma sono stati raggiunti dai cinesi e si è scatenata una rissa. Qualche residente, svegliato dalle urla, ha chiamato il 112. Sul posto sono accorse le pattuglie dei carabinieri;nel frattempo, gli italiani erano riusciti ad allontanarsi e sul campo erano rimasti i cinesi, alcuni dei quali malconci.

Quattro hanno avuto bisogno di cure mediche al Pronto soccorso di Camposampiero. Il più grave, 38 anni, ha riportato la frattura di alcune vertebre ed è stato dimesso nel pomeriggio con 30 giorni di prognosi. Gli altri 3 con 7 giorni per contusioni multiple: un uomo di 50 anni, una donna di 45 e un ragazzo di 24. Le indagini mirano a identificare i ragazzi che hanno provocato il putiferio. In zona ci sono delle telecamere: i filmati ora saranno visionati. C’è chi non crede che gli aggressori siano italiani. «Ero al computer quando ho sentito delle urla – dice il consigliere comunale leghista Bruno Cavinato, che abita nella via imboccata dagli aggressori per fuggire – Sono uscito e ho visto un gruppo di cinesi che correva con le scope in mano. Ho chiesto cos’era successo, mi hanno risposto che avevano fatto danni all’edificio, rotto il vetro e i campanelli. Io di italiani non ne ho visti, perciò sono molto cauto». Dagli investigatori c’è comunque la conferma che si trattava proprio di ragazzi italiani ubriachi.

Giusy Andreoli

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