Il semaforo crea code Diventa lampeggiante e capita un incidente

ALBIGNASEGO. Tanto contestato ma tanto utile, visto che da un paio di giorni lampeggia e l'altra sera ci stava scappando pure il morto: un pedone, infatti, è stato investito martedì sera nei pressi del nuovo semaforo di Carpanedo, che da un paio di giorni, viste le lamentele dei residenti, non è in funzione, ma si limita a lampeggiare. Un nuovo semaforo che l'amministrazione comunale ha installato all'incrocio tra la provinciale via Roma e via Silvio Pellico con l'intento di agevolare l'uscita, finora difficoltosa e quasi impossibile nelle ore di punta, da via Pellico e altresì di mettere in sicurezza un tratto di strada pericoloso, teatro di numerosi incidenti anche gravi, di cui uno mortale: nel 2013 vi perse la vita una casalinga di 65 anni di Maserà.
Insomma, dopo tanto che si discuteva per mettere a posto l'incrocio, la scorsa settimana è stato installato un semaforo, che però, trovandosi a ridosso di quello già esistente, ha finito con il fare da tappo e creare interminabili code in una via Roma già di suo congestionata dal traffico. E vai di proteste e quindi di controlli con i tecnici e i vigili al mattino: da lunedì il semaforo lampeggia e basta, quello pedonale a chiamata è disattivato, in attesa che oggi i manutentori installino una nuova scheda con tempi differenti, che consentano di svoltare in via Pellico senza creare disagio a chi sta dietro e deve tirare diritto. Il semaforo, comunque, si attiva soltanto se da via Pellico si incolonnano delle auto e se un pedone lo attiva per attraversare via Roma. E proprio un pedone è stato investito martedì sera, verso le 19.45. Il signor F. I. di 57 anni, residente in paese è stato colpito dall'auto di una quarantacinquenne padovana, che viaggiava in direzione di Maserà. È stato trasportato all'ospedale di Padova, non in condizioni critiche, mentre la Polstrada rilevava l'incidente. Ma perché non sostituire l'incrocio con una rotonda, si domandano in tanti. Perché spettava agli industriali che avrebbero dovuto occupare il naufragato ampliamento della zona industriale e perché il Comune fatica a trovare i 450 mila euro necessari a realizzarla per contro proprio. Meno costoso, quindi, un semaforo.
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