Il sigillo della città a Vera Vigevani Janach «Ragazzi, mai tacere»
La città dona il sigillo a Vera Vigevani Jarach, testimone diretta di due delle più grandi tragedie del ventesimo secolo: la Shoah e Plaza De Mayo. La giornalista e scrittrice italiana, naturalizzata argentina, si rifugiò in Argentina per sfuggire alle leggi razziali emanate in Italia, ma subì la dittatura di Videla che le portò via per sempre la figlia diciottenne Franca.
A donarle il sigillo, a palazzo della Ragione, il vicesindaco Arturo Lorenzoni. La Jarach ha prima chiacchierato lungamente con oltre 400 studenti delle scuole superiori che hanno faticato a lasciarla andare via, tante le domande che avevano da condividere. «Mai tacere», li esorta, «il silenzio si può rompere in tanti modi. Voi avete il dovere di diffondere la verità; di dire no alle frontiere e sì all’accoglienza, cercando soluzioni immediate e a lungo termine. Vincete la paura, non tormentatevi ma agite».
I ragazzi avevano tante, tantissime domande e questa donna, minuta e un po’ curva, ma con una forza straordinaria, simbolo della resistenza, non si è tirata indietro: li ha voluti vicini, ha chiesto il loro nome, ha voluto sentire la loro voce non dal microfono, ma da vicino. I giovani si scusano, ma non hanno paura di essere indiscreti, tanto da chiederle di Franca, della giovanissima figlia desaparesida. Da oltre trent’anni la Jarach dedica la sua vita alla difesa della verità, della giustizia e della memoria, insegnando soprattutto ai giovani che il silenzio e l’indifferenza sono i corresponsabili di ogni totalitarismo.
A ottant’anni dalle leggi razziali il Comune di Padova, in collaborazione con l’Università – Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali – ha organizzao l’incontro “Vera Vigevani Jarach: testimone di verità, giustizia e memoria”. Insieme a Vera sul palco la professoressa universitaria Antonella Cancellier, docente di Scienze politiche giuridiche e internazionali; hanno partecipato inoltre il rettore Rosario Rizzuto, il rabbino Adolfo Locci, Carlo Fumian, direttore del Centro ateneo per la storia della resistenza e l’assessora Francesca Benciolini. —
Elvira Scigliano
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