In manette due tunisini, la centrale dello spaccio era all’Arcella a Padova

Irregolare ma con un appartamento a disposizione, uno di loro è alla seconda condanna in tre mesi

Due spacciatori tunisini in manette, trovata la loro base operativa. Gli agenti della Squadra Mobile della questura  nel corso del pomeriggio di sabato hanno portato a termine un’operazione di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti in città.

Da alcuni giorni gli investigatori avevano individuato un appartamento in zona Arcella come possibile base di spacciatori tunisini.

Due giorni di appostamento per osservare i movimenti e cogliere il momento più opportuno per intervenire e poi è scattata l’operazione di polizia che ha visto l’arresto di un primo tunisino, da pochi mesi maggiorenne, irregolare in Italia.

Solo tre mesi fa gli stessi poliziotti lo avevano arrestato mentre vendeva due dosi di cocaina ed avevano scoperto che aveva già scontato una condanna a 7 mesi di carcere per reati inerenti gli stupefacenti commessi da minorenne.

Sabato lo hanno seguito per un breve tratto di strada proprio vicino al palazzo individuato ed hanno atteso il momento migliore per bloccarlo senza permettergli di disfarsi di un involucro che stringeva in pugno e che ha tentato di ingoiare alla vista dei poliziotti.

Al suo interno erano occultate 11 dosi di cocaina, oltre 6 grammi che gli avrebbero fruttato in un paio d’ore di attività di spaccio oltre 500 euro. Subito perquisito, i poliziotti gli hanno trovato in tasca un paio di grammi di hashish e altre banconote, tutte di piccolo taglio, sparse ed accartocciate nei vestiti. 360 euro in tutto, sicuramente frutto delle dosi vendute nel corso di quello stesso pomeriggio, poco prima dell’arresto.

In tasca, inoltre, i poliziotti gli hanno trovato un mazzo di chiavi che lo straniero diceva di aver trovato per strada e negava fossero di un appartamento nella sua disponibilità.

Menzogne queste inutili perché gli agenti che già avevano individuato l’appartamento da cui era uscito hanno subito verificato che quelle chiavi erano proprio di quella casa.

La perquisizione ha così permesso di rinvenire nel comodino del tunisino una busta contenente un bilancino, un coltello a serramanico sporco di hashish, delle buste in nylon vuote identiche a quelle con cui era confezionata la cocaina sequestratagli poco prima e 1200 euro in contanti, sicuramente l’incasso dello spaccio di questi giorni.

Per lui arresto, processo per direttissima e condanna ad 1 anno di carcere e 1000 euro di multa con confisca dei soldi sequestrati.

Inoltre, proprio nel momento in cui sono entrati nell’alloggio, gli investigatori hanno sorpreso un secondo giovane tunisino anche lui irregolare e maggiorenne da pochi mesi, già noto per essere uno spacciatore di zona più volte fermato e trovato in possesso di droga.

Non aveva nulla addosso, ma a suo carico pendeva una cattura per una condanna a un mese di reclusione relativa a spaccio di droga quando ancora era minorenne.

Anche lui arresto e traduzione in carcere dove sconterà la pena.

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