In manette il rapinatore con casa sul Canal Grande

In carcere uno dei banditi che assaltarono la filiale Bcc Sant’Elena di Villatora Individuati altri 24 componenti dei commando che colpivano in tutto il Veneto
Di Carlo Mion

SAONARA. Rapinatore di buona famiglia con palazzo sul Canal Grande: la Squadra Mobile di Venezia ha arrestato martedì all’alba il 44enne veneziano Lorenzo Visconti, pregiudicato, già arrestato nel maggio 2014 su ordine della magistratura di Venezia, sempre per rapina. Un “professionista” già nei guai alcuni anni fa dopo una rapina a Cavallino. Nel pomeriggio di martedì si sono nuovamente aperte le porte del carcere per Visconti, sempre su ordine di custodia cautelare del gip veneziano, su richiesta della Procura. Lorenzo Visconti viene definito dagli investigatori «un pericoloso pluripregiudicato». È accusato di aver messo a segno - con due complici - una rapina aggravata con l’uso di una pistola e di un taglierino alla Bcc di Sant’Elena a Villatora. Poco prima, aveva anche tentato di rapinare, minacciandolo con la pistola, un passante al quale aveva intimato di consegnare le chiavi dell'auto, che sarebbe poi servita per la fuga. Questo nuovo arresto si inserisce nell'operazione Mask, un’indagine durata oltre un anno, che nella primavera scorsa ha fatto scattare le manette ai polsi di 24 persone a vario titolo coinvolte in gravi reati tra i quali numerose rapine a mano armata e traffico internazionale di armi: già sequestrate numerose armi da guerra, tra cui 7 AK47 Kalashnikov, 2 mitragliette Skorpion, un silenziatore e pistole con munizioni. Le indagini sono inizate dopo l’arresto di un pregiudicato che aveva abbandonato, sotto una siepe, alcune maschere e una pistola, che dovevano servire per una rapina. Le cronache iniziano ad occuparsi di Visconti nel 2004, dopo una rapina ai danni di una banca a Cavallino Treporti nella quale una guardia giurata intervenne, sparò e sventò l’assalto ferendo uno dei banditi, abbandonato dai complici vicino al parco divertimenti di Jesolo Acqualandia. L'intervento del vigilantes, il 28 giugno del 2004, aveva permesso anche di arrestare subito il ferito, il vicentino Giorgio Azzolin, e un altro complice, il pordenonese Mauro Prata. Un mese dopo era finito in manette il bellunese Roberto Gobbo e, infine, a quasi un anno dalla rapina fallita, il veneziano Lorenzo Visconti. La vicenda terminò in maniera assurda, con la condanna a un anno del vigilantes accusato di lesioni colpose.

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