Introverso, burbero preciso a pagare Viveva per il lavoro

Il ricordo dei parenti e delle persone del suo mondo Aveva parlato di difficoltà al proprietario del capannone

SANT’ANGELO DI PIOVE. «Ho sentito gridare “è morto, è morto”, ho pensato a un malore e mi sono precipitato nell’officina. Poi ho visto cos’era accaduto, è stato terribile»: a parlare è il giovane titolare del bar tabaccheria che si affaccia sulla Regionale 516 e dietro a cui si trova il capannone, un tempo sede della Carrozzeria Testa, dove c’è la sede della 3 B. «Quando ho sentito le urla, pensavo avessero bisogno di aiuto» continua il racconto del barista, «ma purtroppo era troppo tardi. Avevo visto Maurizio al mattino, come sempre, quando si fermava a prendere il caffè. Non era un tipo molto espansivo, si parlava del più e del meno, dei problemi che tutti abbiamo». Nel grande piazzale di fronte all’officina, ricavata nell’ala finale del capannone ormai chiuso da anni, i due dipendenti della 3 B non si danno pace. Quando arrivano la sorella di Maurizio con una nipote, si stringono tutti in un abbraccio. «Avevo visto mio zio la settimana scorsa. Gli avevo detto che sto per diventare nonna, pensavo che mi avrebbe preso in giro, visto che ho solo quarant’anni, invece ha reagito quasi con distacco. Lo avevo attribuito al suo carattere un po’ introverso» confida la nipote, «ora mi chiedo se non stesse soffrendo. Ma nessuno, nè in famiglia, nè fra gli amici, avevano notato particolari malumori in Maurizio». La moglie Maria è rimasta a casa, al civico 5 di via XXV Aprile a Legnaro, dove è stata raggiunta dai parenti più stretti, dagli amici e dai vicini di casa. Il figlio ventunenne, Giorgio, ha voluto andare nell’officina del papà. Era con i suoi amici, immobile a scrutare quel portone da dove ha visto uscire il feretro grigio. «Oltre che mio fratello, era il mio migliore amico» il ricordo soffocato dalle lacrime di Guido, «eravamo partiti insieme con questa attività, per lui era tutto. Non posso credere che Maurizio non ci sia più». «Venerdì mi aveva annunciato che avrebbe disdetto il contratto di locazione» conferma il proprietario del capannone Angelo Zatta, «non ha mai ritardato un giorno per pagare l’affitto. Mi aveva parlato di alcune difficoltà, diceva che forse si sarebbe dovuto trasferire. Sono davvero molto scosso, era una bravissima persona».

Elena Livieri

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