Istruttrice del Plebiscito, truffe seriali con i viaggi

Promette pacchetti a prezzi ribassati alle allieve, si fa pagare e poi sparisce. Raffica di denunce contro una donna di 36 anni, figlia di un noto cardiologo
L'istruttrice accusata di truffa durante uno dei suoi corsi
L'istruttrice accusata di truffa durante uno dei suoi corsi

PADOVA. Insegnante di idrobike con il vizio della truffa. Prima si fa amiche le allieve, poi promette loro viaggi a prezzi ribassati.

L'istruttrice di nuoto, ancora lei: «Paga 500 euro e ti trovo lavoro»
L'istruttrice di nuoto con alcune allieve durante una lezione

Viaggi inesistenti, prenotazioni fantasma. Intanto però i soldi li incassa tutti, per poi dileguarsi in una selva di giustificazioni campate in aria. Le denunce cominciano a essere una ventina in tutta la provincia, la maggior parte fatte e sottoscritte in Questura a Padova. Perché E.G., 36 anni, originaria di Este ma residente in città in via San Massimo, figlia di uno stimato cardiologo, è una delle insegnanti in forza al Centro Sportivo Plebiscito. Ed è lì, a bordo piscina, che si è guadagnata la fiducia e l’amicizia di un sacco di ragazze iscritte.

Le denunce sono tutte sovrapponibili, perché la tecnica usata è sempre la stessa. Uno spritz insieme, una pizza dopo le lezioni. Così, una chiacchiera dopo l’altra, la trentaseienne racconta dei numerosi viaggi fatti e cala l’asso. «Grazie alle offerte riservate ai titolari di carta American Express Platinum (“Amex”) pago pochissimo. Poi ho un’amica che lavora per una compagnia aerea che mi procura i biglietti ai prezzi migliori». Così arriva la proposta: dodici giorni e dieci notti nel mese di agosto per una vacanza a Miami al Breakwater Hotel, con inclusi il volo aereo andata e ritorno, il noleggio dell’auto e l’assicurazione completa per un costo di 800 euro a persona. Difficile lasciarsi scappare una simile occasione.

In sei si affrettano a fare il bonifico sul conto corrente dell’insegnante di idrobike, che così in pochi giorni si ritrova 4.800 euro.

Le voci corrono tra i giovani, sono in molti a voler viaggiare risparmiando tutti quei soldi. E così arriva anche la comitiva che vuole andarsene in Messico, nello Yucatan: quattro persone, destinazione Tulum, trattamento all-inclusive e volo aereo a 1.100 euro a persona. Altro bonifico sul conto dell’istruttrice per un totale di 4.400 euro.

Grandi euforie seguite da cocenti delusioni: dal visto negato per mancanza di un biglietto aereo, agli alberghi che certificano l’assenza della prenotazione. Con E.G. che inventa problemi di varia natura per nascondere l’unica verità: quei soldi sono persi e i viaggi non esistono.

Per tentare di togliersi la pressione dei creditori arriva persino a simulare bonifici di rimborso, mandando gli screenshot via Whatsapp. Bonifici annullati poco dopo, usufruendo dell’opzione che concedono vari conti online di fermare l’ordine di pagamento nel corso delle 24 ore.

Dopo mesi di tentativi di mediazione i vari gruppi coinvolti, quasi tutti in contatto tra loro, decidono di sporgere denuncia in massa per truffa. In Questura si presentano una decina di persone. Tutti fanno il nome dell’istruttrice del Plebiscito che nel frattempo lascia il suo appartamento in via Euganea per prendere un altra casa in centro, stavolta in via San Massimo.

e.ferro@mattinopadova.it

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova