Kasanova chiuso per 5 giorni vendeva articoli vietati

Chiuso per 5 giorni e multato con 400 euro Kasanova in via Santa Lucia: vendeva prodotti non autorizzati nella zona rossa. Il provvedimento è arrivato dopo un controllo della polizia locale, programmato a seguito dell’incontro con il prefetto Renato Franceschelli e suggerito dall’assessore alla sicurezza Diego Bonavina. Il negozio vende casalinghi (che sono vietati) ma era aperto perché ha anche articoli di prima necessità, fra i quali piccoli elettrodomestici. Tuttavia la merce non era ben differenziata, non si capiva quale fosse in libera vendita e quale indisponibile per decreto e, soprattutto, mentre gli agenti in borghese erano dentro, Kasanova batteva scontrini per sottopiatti di ceramica, stampi per torte e profumatori.
Gli agenti hanno colto in pieno il j’accuse che l’associazione di categoria Ascom sta denunciando da settimane: «Le regole devono essere uguali per tutti – sottolinea Riccardo Capitanio, referente moda per Ascom-Confcommercio – Tuttavia il negozio del centro non è l’unico “furbetto”. Ci sono grandi catene che, con la scusa di vendere articoli sportivi, aprono a tutto il catalogo merci. Secondo noi dovrebbero rimanere aperti, per rimanere a parlare di sport, solo i negozi specializzati in articoli tecnici, non chi vende anche felpe e pantaloni che si usano quotidianamente. Se dobbiamo fare un sacrificio, lo dobbiamo fare tutti. Vale anche per i grandi supermercati, soprattutto quelli con le casse automatiche, che non controllano se i clienti si attengono alle regole. Siamo in un’area rossa che fa ridere».
E doppiamente discriminati si sentono anche gli ambulanti dei settori non alimentari: per loro niente piazze, mentre diversi negozi in sede fissa (intimo, abiti bambini per esempio) sono regolarmente aperti: «Facciamo fatica a contenere la rabbia – sottolinea Ilario Sattin, che è il rappresentante ambulanti della Fiva Ascom Confcommercio – non per la pandemia, ma per le decisioni del Governo. La questione è semplice: in piazza, in presenza di zona rossa, possono andare solo i banchi dell’alimentare e del florovivaismo. Dunque, ad esempio, niente abbigliamento e calzature. Guarda caso però i negozi fissi di abbigliamento per bambini, intimo, ferramenta e qualche altra tipologia (detersivi e saponi, tanto per citarne un altro) sono regolarmente aperti». —
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