La mamma lo trova morto a 16 anni.Un urlo disperato: «Riccardo è morto»

Riccardo Galante, 16 anni, è stato ritrovato caduto privo di vita sul pavimento: la tragedia ieri sera alle 19 in via Leonati, dietro il centro sportivo Plebiscito. Praticava la pallanuoto e il calcio
Riccardo Galante
Riccardo Galante
PADOVA. Urla disperate, urla che hanno squarciato la tranquillità di una serata come tante in via Leonati, a ridosso del cavalcavia di corso 13 Giugno, dietro lo stadio Plebiscito: Franca Maschio ha gridato tutta la sua disperazione quando ha scoperto il corpo esanime del figlio. Riccardo Galante, 16 anni, è stato stroncato da un malore mentre si trovava in casa con la sua famiglia.


La tragedia si è consumata ieri intorno alle 19. Riccardo, che avrebbe compiuto 17 anni il 7 aprile, non soffriva di alcuna patologia. Era un ragazzo forte, sano, sportivo e giocava a calcio a 5 con il Real Cadoneghe. La voglia di vivere gli scorreva nelle vene: una morte così improvvisa, e per ora inspiegabile, ha fatto precipitare nella disperazione i suoi familiari. Nella villetta al civico 8 sotto il raccordo della tangenziale di Padova est, a due passi dagli impianti sportivi del Plebiscito, è arrivata l'ambulanza del Suem 118: raggiunta via Leonati i sanitari si sono precipitati all'interno dell'abitazione, ma non hanno potuto fare nulla per salvare Riccardo. Il suo cuore si era fermato, il giovane non respirava. Inutile ogni tentativo di rianimarlo. Sul posto è intervenuta anche la polizia. E' arrivato il medico legale che ha constatato il decesso.


Per i genitori, oltre alla mamma anche il papà Giampietro, e il fratello di Riccardo, Denis, 23 anni, si è chiusa la porta in faccia a qualsiasi barlume di speranza che, nonostante tutto, continuavano a serbare nel profondo del loro cuore. Si sono trovati di fronte ad un dramma insensato e straziante. Man mano che passavano i minuti e la notizia della tragedia si diffondeva nel quartiere e ai conoscenti, in via eonati hanno iniziato ad arrivare, una auto dietro l'altra, tantissime persone.


«Ho sentito solo le urla, non ho idea di cosa sia successo - la testimonianza di una vicina di casa - E' una cosa spaventosa, non riesco neanche a rendermi conto, è cresciuto con mia figlia, lei appena ha saputo la tragedia è corsa via». Volti tesi e passi affrettati, chi arrivava ieri sera in via Leonati si infilava nel vicoletto che porta all'ingresso della villetta, senza parole. Tutti a interrogarsi su cosa sia successo, quale terribile demone possa aver strappato alla vita un ragazzo che stava benissimo. Un passato da pallanuotista, da pochi mesi Riccardo si era convertito al calcetto. Giovedì sera aveva partecipato all'allenamento in palestra, era terzo portiere del Real Cadoneghe.


Non aveva mai accusato alcun tipo di malessere e all'esame medico era risultato in perfetta forma. Il sedicenne coltivava una grande passione per i motorini: con alcuni amici aveva fondato un gruppo, pubblicizzato anche in Facebook, chiamato «Migliori elaborazioni»: avevano messo in piedi una piccola officina casalinga dove si divertivano a installare pezzi di ricambio su vecchi cinquantini. Tutto finito. Per Riccardo ora si può solo attendere il responso di un'autopsia che dovrà dire cosa l'ha ucciso.

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