La protesta: «Multato mentre pagavo il ticket»

Cittadino racconta quella che è una paura di molti: sanzionato proprio quando stava facendo il biglietto alle macchinette automatiche

PADOVA. Una multa scattata nel breve lasso di tempo per raggiungere il parcometro e fare il biglietto. È la denuncia di Gilberto De Luca, che ha raccontato la sua storia al mattino e all’assessore alla polizia locale.

«Lunedì scorso, il 23 novembre, ho parcheggiato in via Trieste all’altezza di Galleria Scrovegni – racconta – Al mio arrivo erano presenti due ausiliari del traffico, ai quali ho chiesto un’informazione sulle modalità di pagamento. Mentre pagavo il parcheggio alle macchinette automatiche distanti pochissimi metri e tornavo ad esporre il tagliando, mio figlio che era vicino l’auto non ha notato nulla di strano. Ebbene, al nostro arrivo abbiamo trovato la multa: la sanzione è stata elevata alle 16.32, mentre io ho acquistato il tagliando alle 16.35. Ma sicuramente l’avviso è stato posto sul vetro dell’auto in seguito, dopo che mi ero allontanato».

Il ticket: pagamento effettuato alle 16:35
Il ticket: pagamento effettuato alle 16:35

Insomma quasi una beffa, almeno stando al racconto dell’automobilista: «Mi sento colpito da un abuso – spiega – Multato per una sanzione che non ho commesso e per un pagamento da me regolarmente effettuato. Ovviamente non farò ricorso perché tempi e costi sono spropositati rispetto alla multa di 28 euro. Però ho raccontato questo episodio a tanti amici e ho scoperto che accade frequentemente. Per questo ho deciso di raccontarlo».

La richiesta è anche quella di un atto di “vicinanza” al cittadino: «Perché il comando della polizia locale di Padova non permette di presentarsi ad uno sportello, presentare le proprie ragioni documentandole ed annullare le multe, senza dover fare ricorso, di fronte a casi eclatanti come il mio?», chiede De Luca.

«Abbiamo tantissimi casi di persone che si precipitano a fare il biglietto dopo aver preso la multa – è la risposta del presidente di Aps Parcheggi, Riccardo Bentsik, da cui dipendedono gli verificatori – Ovviamente se verrà riscontrato un errore siamo pronti ad annullare la sanzione».

La prassi, però, seguita dagli ausiliari di Aps è molto rigida: «Si attengono scrupolosamente alla norma: si avvicinano al mezzo, verificano che sia parcheggiato, guardano che non ci sia movimento e che non ci sia nessuno in prossimità dei parcometri – sottolinea Bentisk – Nella media i tempi per elevare una contravvenzione sono alti. Mio dovere, poi, è difendere il loro operato: sono persone che lavorano sulla strada, esposti a ogni rischio. Vengono spesso insultati, minacciati e offesi: il loro è un compito difficilissimo». In più va specificato che non prendono provvigioni in base alle multe che fanno: «Hanno uno stipendio mensile e le multe in realtà sono incassate tutte dal Comune. Aps svolge solo un servizio per l'amministrazione».

 

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